Sanzioni più leggere e cure per gli alberi, nuovi gesti di pace in Corea

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I passi compiuti dal regime nordcoreano verso la denuclearizzazione della penisola sembrano convincere la popolazione del Sud. Un sondaggio curato dal Consiglio nazionale per l'Unificazione – organo consultivo del governo di Seoul – sostiene che il 64% del campione è pronto a vedere "alleggerite" o addirittura "eliminate del tutto" le sanzioni nei confronti della dittatura guidata da Kim Jong-un.

Inoltre la maggioranza del campione preso in esame per il sondaggio – 1.000 persone di ogni estrazione sociale e geografica – sostiene che la situazione attuale dei rapporti fra le due Coree sia "soddisfacente". Secondo il 55,3% la situazione è accettabile, mentre il 41,4% la ritiene lontana dagli standard minimi di sicurezza. Per quanto riguarda la prevista visita del giovane dittatore di Pyongyang nella capitale del Sud – annunciata ma ancora non in calendario – il 60,1% degli intervistati la ritiene una buona idea, un ulteriore passo verso una vera pace in Corea.

Il sondaggio è interessante perché conferma la sostanziale approvazione della popolazione sudcoreana agli sforzi operati dal presidente Moon verso una politica più dialogica con il Nord. In una società altamente polarizzata come quella sudcoreana, infatti, è necessario che l'esecutivo proceda in maniera prudente per evitare strappi interni fra chi ritiene la Corea del Nord tuttora il male assoluto e chi invece vorrebbe aprirsi di più alla cooperazione bilaterale.

In questo senso, il governo ha deciso – come gesto "di buona volontà" – di inviare 50 tonnellate di prodotti chimici verso il Nord. Si tratta di un medicinale per gli alberi di pino, che coprono una vasta area montuosa della parte settentrionale del Paese, che ora sarebbero afflitti da un batterio in grado di decimarli.

Rimane il nodo della comunità internazionale. Gli Stati Uniti hanno "apprezzato" i passi compiuti da Pyongyang verso il disarmo, ma chiedono "sforzi più concreti e più decisivi". Il Giappone dal canto suo non sembra avere ancora preso una decisione chiara in merito al processo di pace nella penisola, mentre Pechino "approva" le decisioni del giovane dittatore ma guarda con apprensione al ruolo giocato da Washington.

Joseph Yun Li-sun da Asianews.it

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