Italia: a Exa tra armi e manifestazioni

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Il prossimo 17-20 aprile si svolgerà a Brescia la 23.ma edizione di Exa, una delle maggiori esposizioni mondiali di "armi leggere" a cui parteciperanno tutti i colossi internazionali dell'industria armiera. Pubblicizzata dagli organizzatori come "fiera delle armi sportive e dell'outdoor", la rassegna comprende anche armi da difesa personale e articoli antisommossa.

Parallelamente un ampio cartello di associazioni è al lavoro per organizzare Expa, una fiera della pace con tutte le proposte e esperienze per un mondo di pace. Durante la giornata di sabato è prevista un ciclo-pedalata che raggiungerà i dintorni della fiera. Inoltre domenica si terranno azioni simboliche di carattere nonviolento da parte dei Gruppi di Azione Nonviolenta al motto "Occhio a EXA!" con iniziative di informazione e di sensibilizzazione creativa con teatro di strada e simbolici "occhi" che vigileranno intorno ai padiglioni della fiera. "Non possiamo più accettare che questi strumenti di morte siano pubblicizzati e venduti come se fossero merci 'normali' - ha dichiarato Flavia Rampichini del GAN di Milano - per questo sosteniamo la richiesta di cambiamento del regolamento della fiera in modo che non possa più esporre armi impiegate per uccidere degli esseri umani, anche se non classificate ufficialmente come armi belliche".

Oltre al folto cartello di organizzazioni bresciano che si riconoscono nell'appello "Disarmiamo EXA", il Consiglio comunale di Brescia lo scorso 15 marzo ha approvato una mozione in cui si chiede agli organizzatori di dividere il due l'esposizione, separando la mostra delle armi da caccia (visibili a tutti) da quella delle armi leggere (riservate agli operatori). Un compromesso al ribasso che tuttavia dichiara pubblicamente che ad Exa non si espongono solo armi sportive e da caccia, ma armi leggere di tutti i tipi. Bocciata invece un'altra mozione, promossa che chiedeva di ammettere ad Exa solo armi da caccia, escludendo armi da guerra, da difesa e dotazioni per la sicurezza. Così come è stata rispedita al mittente dagli organizzatori la proposta di vietare ai minorenni l'ingresso ad Exa, come del resto avviene in tutte le altre fiere del settore.

Fuori dai padiglioni sono annunciate le "carte della Riconversione" che con una serie di immagini alterneranno le "armi di morte" con le produzioni industriali non belliche. Un iniziativa organizzata dai GAN che aderiscono alle richieste della Rete regionale "Disarmo Lombardia" chiedendo un rilancio della legge 6/94 che istituisce un'Agenzia per la riconversione dell'industria bellica che non è stata più convocata e la legge istitutiva non è stata rifinanziata dall'attuale Giunta regionale guidata da Formigoni

Alcune delle industrie che espongono a Exa producono vere e proprie armi da guerra (Beretta, Breda, Franchi, ecc.); molte producono le cosiddette armi leggere e di piccolo calibro che, pur non destinate in senso stretto a uso bellico, di fatto, attraverso esportazioni illegali o triangolazioni che eludono la legge, alimentano gli scenari di guerra che provocano ogni anno oltre 150.000 morti, per lo più tra la popolazione civile. In base ai dati diffusi dall'Onu e da Amnesty International, solo nell'ultimo decennio due milioni di bambini sono stati uccisi in conflitti dove sono state usate armi di piccolo calibro e cinque milioni sono diventati disabili. E l'Italia è il terzo Paese esportatore di armi di piccolo calibro (dopo Usa e Gran Bretagna), con valori che superano i trecento milioni di dollari.

Intanto dai dati del Banco Nazionale di Prova di Brescia nel trimestre gennaio-marzo 2004 si può notare che le armi espressamente da caccia calano (-9,97% i fucili a due canne lisce, -17% fucili monocanna liscia) crescono pochissimo (2,21%) i fucili semiautomatici (carabine ad anima liscia anche per la caccia) compresi i pompa (quelli che non fanno andare sotto anche questa produzione), flobert (-10,15%). Crescono invece a dismisura le armi a canna rigata, pistole semiautomatiche (19,74%) revolver a retrocarica (51,82%) e carabine (127,10%). Da notare che questo trend era simile anche nel 2003 e ci sono dei forti dubbi che tra le carabine vengano annovarate anche fucili automatici o semiautomatici in dotazione alla Nato ed alle polizie di tutto il mondo. [AT]

Altre fonti: Campagna Disarmiamo Exa, Rete dei GAN, Banco Nazionale di Prova di Brescia, Disarmo Lombardia

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