Iraq: l'ostacolo Usa e il debole voto del Parlamento europeo

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Le analisi pessimiste sul futuro dell'Iraq si moltiplicano. I sequestri di cittadini stranieri sono all'ordine del giorno e, dopo il passaggio dei poteri al governo transitorio iracheno in giugno, le violenze sono addirittura aumentate. Il rapporto dei servizi segreti statunitensi per il 2005 disegna per l'Iraq due scenari possibili, entrambi negativi: quello peggiore prevede lo scoppio di una vera e propria guerra civile nel paese; il migliore evoca una situazione di instabilità permanente. Intanto ieri notte almeno 32 iracheni sono stati uccisi in un raid aereo su Falluja dove, secondo Washington, si trovano le basi del gruppo terroristico di Abu Mussab al Zarqawi. Il segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan in un'intervista con la BBC ha espresso seri dubbi sulla possibilità di tenere elezioni in Iraq in gennaio. Annan ha ripetuto che la guerra lanciata dagli Stati Uniti in Iraq viola le regole del diritto internazionale.

Un responsabile del Comitato degli Ulema, principale organizzazione religiosa sunnita irachena, ha detto che gli Stati Uniti ostacolano la liberazione degli ostaggi francesi in Iraq - i due giornalisti Christian Chesnot e Georges Malbrunot - ''perché ogni volta che ci avviciniamo a una soluzione, spingono verso l'escalation militare''. ''E' così, per esempio, che le forze americane hanno bombardato la regione di Latifiya, a sud di Baghdad, appena hanno saputo che i due ostaggi francesi si trovavano proprio lì, avvelenando il clima che si era creato e rendendo impossibile un accordo che era quasi concluso'', ha proseguito il responsabile religioso sunnita. E da Bruxelles arriva la notizia che il Parlamento europeo ha votato all'unanimità una mozione per la liberazione immediata e incondizionata degli ostaggi ma senza fare nessun riferimento alla sospensione dei bombardamenti come richiesto dalle ong e dai cittadini che hanno manifestato a Baghdad contro i rapimenti. "E' veramente sorprendente l'atteggiamento del centrosinistra italiano" ha commentato l'europarlamentare Vittorio Angoletto in un intervista a Carta - "ieri D'Alema e tutti i dirigenti dell'opposizione avevano sottoscritto un appello per la cessazione dei bombardamenti, e oggi, tranne qualche indipendente (Chiesa, Fava, Santoro, Gruber e Frassoni) si sono rifiutati di votare, a differenza di non pochi socialisti francesi, i due emendamenti presentati dal Gue contro la guerra preventiva e per il ritiro delle truppe. Si sono rifugiati in un'astensione in grado di non incrinare la gestione bipartisan del Parlamento europeo concordata con il Ppe".

E a Noordwijk, in Olanda i ministri delle difesa di Italia, Portogallo, Spagna, Francia e Paesi Bassi hanno dato il via all'Eurogendfor, la gendarmeria europea che avrà il suo quartier generale a Vicenza. La Forza disporrà di una capacità iniziale di reazione rapida di circa 800 effettivi in un arco di tempo massimo di 30 giorni. Eurogendfor potra' essere impiegata, in linea con quanto finora avvenuto per le Msu (Multinational Specialized Unit) dell'Arma dei Carabinieri, nelle cosidette "operazioni di pace" con compiti di polizia militare, coordinamento e cooperazione con unita' di polizia locali o internazionali, collaborazione con agenzie civili internazionali. La forza, che sara' messa a disposizione dell'Unione ma che potra' anche operare in favore dell'Onu, della Nato, dell'Osce o di altri organismi e coalizioni internazionali, potra' comprendere anche contingenti di Polizia militare di altri Paesi. E un altro accordo è imminente tra i Paesi dell'Alleanza atlantica su come la Nato contribuira' all'addestramento del nuovo esercito dell'Iraq. E sul tema della Nato si è gia attivata una mobilitazione a livello italiano in vista del prossimo vertice del parlamento dell'Alleanza atlantica che si terrà a Venezia dall'11 al 16 novembre. Gia agli inizi di settembre si sono tenute al Lido, in occasione della Mostra del Cinema, delle azioni dimostrative da parte del Venezia Social Forum e dei Gruppi di Azione Nonviolenta. [AT]

Altre fonti: AdnKronos, Rete dei Gan, BBC UK

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