Iraq: Ics, Falluja ancora sotto assedio

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Gli operatori di ICS presenti in Iraq richiamano con forza l'attenzione su ciò che si sta verificando nella regione di Al Anbar dove l'organizzazione svolge programmi di monitoraggio e assistenza umanitaria nei confronti della popolazione civile sfollata dalle città.

La forza multinazionale e l'esercito iracheno da lunedì 18 luglio hanno stretto di nuovo l'assedio sulla città di Falluja. Il comando americano ritiene si siano ristabiliti in città gruppi di guerriglieri approfittando degli ultimi mesi di relativa calma. All'interno di Falluja nei giorni scorsi si sono registrate numerose esplosioni. La forza multinazionale ha chiuso la città e sta rastrellando le abitazioni, casa per casa. Tutto ciò ha provocato un nuovo esodo di civili, altre centinaia di famiglie hanno abbandonato la città aggravando ulteriormente l'emergenza umanitaria.

L'effetto secondario sarà quello di aumentare il senso di precarietà degli sfollati dei precedenti assedi. Negli ultimi tempi si sta infatti verificando un rallentamento dei rientri verso le proprie case, o quello che resta di esse, proprio per il timore di nuovi attacchi e di ulteriori rischi per la propria vita. E' quindi prevedibile che con la situazione attuale il grado di diffidenza e di paura della popolazione aumenti ancora di più.

E' preoccupante anche l'ipotesi tutt'altro che remota che l'esempio dei cittadini di Falluja venga seguito anche da quelli di Ramadi, Hit, Qaim e di tutte le altre città che hanno subito i duri attacchi delle forze multinazionali e dell'esercito iracheno negli ultimi mesi.

Non è possibile prevedere quando possa finire o, quantomeno, iniziare a decrescere la situazione di emergenza umanitaria.

Rosita Viola, direttrice di ICS commenta così le ultime preoccupanti notizie che ci giungono dai nostri operatori: "In questo momento, nel Governatorato di Ambar circa 30.000 persone sono senza casa, in una condizione di totale indigenza. ICS continuerà nelle prossime settimane ad attuare i previsti programmi di emergenza necessari a rispondere ai bisogni più immediati della popolazione civile".

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