Gettiamo le basi: petizione al Presidente della Repubblica

Stampa

Una petizione con 1.500 firme e' stata spedita al presidente della Repubblica dal comitato sardo "Gettiamo le basi". In base al buon senso e all'elementare principio di precauzione, fino a
quando non sia stata trovata una ragionevole e convincente spiegazione alle troppe morti e malattie sospette, si chiede l'immediata sospensione delle attivita' del poligono militare interforze Salto di Quirra. Il Comitato sardo "Gettiamo le basi" chiede pertanto a Ciampi un autorevole intervento affinche' sia garantito e tutelato il diritto alla salute dei cittadini.

A Quirra, frazione di Villaputzu con 150 abitanti, dodici persone sono state divorate da tumori al sistema emolinfatico, due decedute. A Escalaplano, paese confinante con la base, 2.600 abitanti, dodici bambini sono affetti da gravi malformazioni genetiche, quattordici persone colpite da tumore alla tiroide.

Sebbene le denuncie sull'inquietante percentuale di tumori al sistema emolinfatico siano state lanciate da medici di base e da sindaci fin dal gennaio 2001, a tutt'oggi non e' stata accertata alcuna causa credibile. Recentemente il ministro Carlo Giovanardi, esprimendosi a nome del governo, ha autorevolmente avallato in Parlamento la tesi proposta nel marzo 2002 dalla Asl 8 di Cagliari: "L'agente scatenante sarebbe l'arsenico estratto da una miniera ormai dismessa".
Il mondo scientifico ha rigettato questa ipotesi che non trova alcun riscontro in letteratura medica.

L'eccesso di alterazioni genetiche non e' l'unica fonte di preoccupazione.
Nell'arco di due mesi, tra aprile e giugno, sono precipitati quattro missili fuori controllo e un radiobersaglio esponendo la popolazione e gli stessi militari a pesanti rischi.
Il Comitato chiede pertanto a Ciampi un autorevole intervento affinche' sia garantito e tutelato il diritto alla salute dei cittadini. Auspichiamo che il presidente solleciti le autorita' competenti affinche' avviino serie ed accurate indagini ambientali e sanitarie che offrano garanzie di indipendenza, autonomia e trasparenza democratica; che intervenga affinche' si adottino immediatamente tutte le misure necessarie per garantire il diritto della popolazione alla sicurezza, alla salute e alla vita; che impedisca che cada il silenzio su questa vicenda.

TESTO DELLA PETIZIONE

Al presidente della Repubblica
Oggetto: Poligono della morte Salto di Quirra.

I dati documentati e ripetutamente denunciati dai media sardi sono i seguenti: poligono interforze Salto di Quirra, un generale e cinque militari uccisi dalla leucemia, quattro in lotta contro il male; Quirra - frazione di Villaputzu - 150 abitanti, dodici persone divorate da tumori al sistema emolinfatico, due decedute; Escalaplano, 2.600 abitanti, dodici bambini con gravi malformazioni genetiche, quattordici persone colpite da tumore alla tiroide.
In base al buon senso e in base all'elementare principio di precauzione, fino a quando non sia stata trovata una ragionevole e convincente spiegazione alle troppe anomalie, esigiamo l'immediata sospensione delle attivita' del poligono interforze Salto di Quirra.
Nome e cognome, citta', firma.

LETTERA INVIATA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Presidente Ciampi,
il costo in vite umane nei paesi confinanti con il poligono interforze Salto di Quirra e' divenuto intollerabile. Gli ultimi dati hanno fatto salire ancora il numero accertato delle vittime civili: 18 casi di tumore al sistema emolinfatico tra i 150 abitanti della piccola frazione di Quirra.
Monica, la giovane madre deceduta alcune settimane fa, e il suo bambino, da poco uscito dal tunnel della leucemia, non risiedevano a Quirra, vi soggiornavano a lungo nella casa dei loro familiari. "Voci di popolo", solo in parte verificate, denunciano anche nei vari paesi confinanti con l'immensa area militare numerosi casi di aborti spontanei e feti malformati
tra gli animali, percentuali anomale di patologie tumorali, linfomi Hodgkins e alterazione genetiche. Il numero dei militari colpiti da leucemia e' da ritenersi notevolmente inferiore ai dati reali tenuto conto che le notizie sulla "sindrome di Quirra" non sono quasi trapelate fuori dall'isola, i media a diffusione nazionale hanno mantenuto un agghiacciante silenzio, le eccezioni si contano sulle dita di una mano.
Sebbene le denuncie sull'inquietante percentuale di tumori al sistema emolinfatico siano state lanciate dal medico di base e dal sindaco fin dal gennaio 2001, a tutt'oggi non e' stata accertata alcuna causa credibile. Recentemente il ministro Carlo Giovanardi, esprimendosi a nome del governo,
ha autorevolmente avallato in Parlamento la tesi proposta nel marzo 2002 dalla Asl 8 di Cagliari: l'agente scatenante sarebbe l'arsenico estratto da una miniera ormai dimessa. Il mondo scientifico ha rigettato questa ipotesi che non trova alcun riscontro in letteratura medica, ha "bocciato" lo screening di massa avviato nella frazione di Quirra dalla Asl 8, ha relegato nell'ambito dello show mediatico l'indagine promossa dal ministro della Difesa nel marzo 2002. Non si ha notizia se si ipotizzi anche un rapporto causa-effetto, ugualmente sconosciuto in letteratura medica, tra arsenico, alterazioni genetiche e tumori alla tiroide che imperversano in percentuali da brivido a Escalaplano, paese confinante con il poligono.
Non si ha notizia di indagini ambientali e sanitarie ad Escalaplano e negli altri paesi adiacenti all'area militare.
Recentemente il sottosegretario alla Difesa, Salvatore Cicu, contraddicendo le certezze del ministro Giovanardi, ha dichiarato che nel poligono interforze Salto di Quirra sono tutt'ora in corso accertamenti.
Un principio consolidato in tutti i paesi democratici sancisce
l'incompatibilita' tra il ruolo di controllore e il ruolo di controllato. Il ministero della Difesa non puo' proporsi come perito super partes assumendo, inoltre, la doppia veste di accusato e giudice al tempo stesso.
L'eccesso di alterazioni genetiche, leucemie e patologie tumorali non e' l'unica fonte di preoccupazione. Nell'arco di due mesi, tra aprile e giugno, sono precipitati quattro missili fuori controllo e un radiobersaglio esponendo la popolazione e gli stessi militari a pesanti rischi. La spiegazione dei gravi incidenti fornita dal comando militare e ribadita dal governo al Parlamento e' stata che i venti in quota avrebbero deviato i
missili.
Pesanti silenzi, incomprensibili ritardi, accertamenti di dubbio valore scientifico, informazioni a stento credibili, minano la fiducia nelle Forze Armate e nelle istituzioni della Repubblica, sono percepiti come bruciante insulto alla sensibilita', all'intelligenza e alla dignita' del popolo sardo, riaprono la ferita, mai rimarginata, di sentire la nostra terra considerata alla stregua di colonia in cui tutto e' permesso, dove
l'incolumita' e la vita degli abitanti ha un valore che si avvicina allo zero.
Premesso cio', chiediamo un Suo autorevole intervento affinche' sia garantito e tutelato il diritto alla salute dei cittadini.
La trasparenza democratica impone che la popolazione sia correttamente informata:
a. sugli accertamenti effettuati o in corso in modo da consentire alla comunita' scientifica di esprimere pareri qualificati sulle metodologie di ricerca e prendere in esame la documentazione che attesti i risultati; b. se siano state accertate percentuali in eccesso di patologie riconducibili all'arsenico, acquisite in letteratura medica, quali cancro
alla pelle, al polmone, fegato, vescica, rene, colon;
c. se siano state effettuate indagini che accertino se l'arsenico, rivenuto in percentuali enormemente superiori ai limiti di legge, stando alle dichiarazioni della Asl 8 di Cagliari, provenga dalla miniera di Baccu Locci o, invece, sia il prodotto della "normale" contaminazione da poligono. Infatti, nei vari poligoni dove equipe scientifiche indipendenti hanno svolto serie ricerche, e' stata accertata un'alta contaminazione da arsenico, da idrocarburi e da metalli pesanti cancerogeni e teratogeni quali alluminio, bario, bismuto, cadmio, cobalto, cromo, mercurio, nichel, piombo, rame, zinco, uranio.
d. Se sia stato aperto un procedimento per accertare le eventuali responsabilita' della Asl 8 di Cagliari per i controlli tardivi su un territorio, interessato da una miniera d'arsenico dismessa nel lontano 1964, effettuati solo nel 2002 in seguito ad una pressante campagna stampa.
Auspichiamo un suo autorevole intervento al fine di:
a. Impedire che cada il silenzio su questa vicenda;
b. Sollecitare le autorita' competenti affinche' avviino serie ed accurate indagini ambientali e sanitarie che offrano garanzie di indipendenza, autonomia e trasparenza democratica;
c. Sollecitare le autorita' competenti affinche' adottino immediatamente tutte le misure necessarie per garantire il diritto della popolazione alla sicurezza, alla salute, alla vita.

Fonte: Comitato sardo Gettiamo le basi

per contatti: e-mail:
[email protected], o anche: [email protected], tel. 070 823498, o anche: 3386132753

Ultime su questo tema

La maggioranza dei Paesi del mondo ora sostiene il Trattato di proibizione delle armi nucleari TPNW

03 Ottobre 2025
Gli Stati firmatari del TPNW sfidano la dottrina della deterrenza, considerandola una minaccia per tutti i Paesi e un ostacolo al disarmo nucleare, un obiettivo che gli stessi Stati dotati di...

Sindaci, cittadini e lavoratori portuali contro le armi

25 Settembre 2025
Ravenna, Genova, Trieste e Sardegna dimostrano che la responsabilità civile e istituzionale può trasformarsi in azione concreta contro la guerra. (Laura Tussi)

La guerra organizza l’accumulazione del capitale

06 Agosto 2025
La complessità della situazione attuale risiede nella sovrapposizione di vari tipi di guerre che tuttavia hanno obiettivi simili, tutte mirano allo stesso obiettivo: attaccare e sfollare le po...

Da inizio Legislatura approvati nuovi programmi militari per 42 miliardi

01 Agosto 2025
Dal Parlamento il via libera all’avvio di spese militari dal valore complessivo di oltre 42 miliardi e impegni finanziari pluriennali per 15 miliardi, con impegni annuali superiori al miliardo...

Il nucleare civile e militare. Le contromisure dei pacifisti

21 Luglio 2025
I pacifisti soprattutto si oppongono all'uso del nucleare sia per scopi civili che militari per diverse ragioni ad esempio per i rischi per la sicurezza. Infatti la gestione del materiale nucleare...

Video

Control Arms: per un Trattato mondiale sul commercio di armi