EXPA: continua "disarmiamo EXA"

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Le prese di posizione degli ultimi giorni attorno alla richiesta di modifica del regolamento di Exa, espresse da parte del Sindaco Corsini e da parte della Cisl e della Fim bresciane rappresentano un fatto nuovo. Tuttavia quelle indicazioni sono ancora insufficienti per affrontare il problema che abbiamo posto. Ancora lunga quindi è la strada per arrivare all'obbiettivo che ci siamo prefissi nell'appello , le cui ragioni vanno ancora ben illustrate e il consenso attorno ad esso ancora accresciuto: Exa diventi una mostra una mostra d'armi sportive e da caccia con il divieto assoluto di esporre armi da guerra, armi da difesa personale e civile e attrezzatura per la sicurezza. Per questo obbiettivo - che riconfermiamo pienamente - andremo avanti con le iniziative fino ad oggi concordate. Proseguirà quindi, come previsto, la raccolta di firme sulla petizione popolare avviata all'inizio dell'anno.

Ci chiediamo però come mai quelle sedi politiche e sindacali - nonostante i ripetuti inviti, che fino dall'anno scorso sono stati loro trasmessi - non hanno scelto la strada del confronto che da due anni il tavolo per la modifica del regolamento ha posto in essere. Vogliamo anche ricordare che fino a ieri non era arrivato nessun segnale d'attenzione alle nostre iniziative. Talvolta, anzi, con poca correttezza, si sono alterate pesantemente le nostre posizioni.

Oggi in queste dichiarazioni vengono invece in questione i problemi e gli interrogativi che abbiamo posto nella presentazione dell'appello. Le armi, soprattutto le armi leggere, non sono una merce qualsiasi, "una faccenda banale, cosa di tutti i giorni ed alla portata di tutti; e non più quindi una scelta grave di implicazioni, anche quando avvenga entro una cornice di legalità", come è scritto nel nostro appello

Soprattutto viene ammesso, da questi esponenti della vita sociale e politica cittadina, che in quella vetrina viene messa in mostra anche una produzione che "inquieta le coscienze" e che occorre "lanciare un segnale di forte valenza educativa a bambini e ragazzi".

Speriamo sia arrivato il tempo di iniziare un percorso comune che disveli i silenzi e le ambiguità su un tema tanto delicato e che dopo queste prime dichiarazioni si inizi a ragionare, come noi da tempo tentiamo di proporre, con atteggiamenti, impegni e concreti comportamenti di pace.

Da parte dell'Immobiliare Fiere di Brescia sono arrivate invece delle dichiarazioni intransigenti e chiuse ad ogni confronto. I suoi vertici appaiono tra i pochi ad essere ancora convinti che ad Exa si espongano solo armi sportive e da caccia. E in tal caso ci chiediamo come mai non sia ancora stato accolto senza indugi il nostro appello. Vorremmo ricordare loro di prestare maggior ascolto alla società civile bresciana, e non solo alle associazioni degli industriali. Vorremmo ancora ricordare loro che Exa è una manifestazione pubblica non un'esposizione privata.

Le cose però si stanno muovendo. Anche nel prossimo Consiglio Comunale si discuterà finalmente, dopo due anni, del nostro appello. Con attenzione seguiremo questo importante momento di confronto pubblico.

Il tavolo per la modifica del regolamento di Exa:

(primi firmatari)
- Brescia Social Forum, Pax Christi bs, federazione di bs Prc, rete Lilliput nodo bs, Agesci bs, Fiom- Cgil bs , Missionari Saveriani bs, Missionari Comboniani bs, commissione giustizia e pace Diocesi di bs, Cgil/Camera del lavoro bs, Verdi bs, Centro sociale magazzino 47, Sinistra giovanile bs, Acli bs, radio Onda d'urto, comitato pace Villa Carcina (bs), Movimento Nonviolento bs, SinCobas bs, Emergency gruppo bs, collettivo ecologista, nonviolento e libertario Linea Indipendente Calcinato (bs), Consulta della Pace Comune di Brescia, LAC bs, Apasci bs, Manlio Vicini consigliere comunale di bs (Rifondazione comunista), Mario Sberna consigliere comunale di bs (Margherita).
- Nodo Val Sangone (TO) della Rete di Lilliput, Attac italia - comitato di Como.
- Beati i Costruttori di Pace

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