Aon: la leva è finita andate in guerra!

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"La leva è finita andate in guerra! E' questo il commento che viene spontaneo leggendo l'assurdo provvedimento con il quale il Governo e la sua maggioranza, appoggiato anche da parte dell'opposizione, hanno anticipato di due anni la sospensione della Leva". E' quanto ha dichiarato Massimo Paolicelli, Presidente dell'Associazione Obiettori Nonviolenti. "Pur avendo in testa un'idea di difesa popolare e nonviolenta - prosegue Paolicelli - non abbiamo nessun rimpianto per l'abolizione della leva, ma la strada trovata per sostituirla introduce un male peggiore di quello che si voleva curare. Questa normativa, nel vano tentativo di rendere appetibile una scelta invisa ai giovani italiani, violando l'articolo 51 della Costituzione, garantisce ai militari un posto di lavoro, cosa che nei fatti questo Stato non riesce a garantire neanche ai disabili. Inoltre con questo sistema si crea una pericolosissima militarizzazione della società, formando militarmente i futuri poliziotti, finanzieri, forestali, ecc.. E' palese che il motivo della professionalizzazione delle forze armate è politico e non tecnico, infatti ormai gli interventi militari fuori area, che si chiamino missioni o con il loro nome vero, cioè guerre, sono sempre più l'attività ordinaria delle nostre forze armate, quindi servono persone che lo fanno per scelta, o sarebbe meglio dire per 'fame', cioè alla ricerca di un lavoro che non si trova altrove. Ora i 'figli di papà' restano comodamente a guardare le guerre dal televisore.

Un altro articolo della Costituzione che questo provvedimento spazza via è il 52. Infatti il sacro dovere del cittadino di difendere la Patria, che la Corte Costituzionale ha recentemente fatto risalire anche ai volontari che svolgono il servizio civile nazionale, esattamente come nel 1985 ha fatto per gli obiettori, nei fatti viene assoggettato solo alle forze armate, che hanno a disposizione uomini, mezzi e soldi per farlo, mentre il servizio civile rischia la morte per mancanza di ossigeno, cioè di fondi. Per le forze armate, più per garantire i generali che per reali esigenze difensive, si è deciso che occorrono 190.000 uomini, costi quel che costi, per il servizio civile si sono stanziati dei fondi, ben 119 milioni di euro e con quello si fa quello che si riesce a fare. Dal prossimo anno se non verrà incrementato il fondo rischiano di rimanere in servizio civile poche migliaia di giovani, dopo che quest'anno sono partiti circa 30.000 obiettori e 38.000 volontari, proprio nel momento in cui, venendo meno l'obbligo della leva, hanno accesso al volontariato anche i ragazzi. Ma del servizio civile il provvedimento appena approvato neanche ne parla. La leva è finita - conclude Paolicelli - ma a che prezzo per il paese"?

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