Varato il "Patto europeo per il clima"

Stampa

A un anno dall’inaugurazione del Green Deal europeo, la Commissione Europea in dicembre ha varato il Patto europeo per il clima, un'iniziativa pensata per coinvolgere le organizzazioni, le comunità e le singole persone nell’attuazione di azioni concrete per costruire un’Europa più verde.

cambiamenti climatici e il degrado ambientale sono una minaccia globale, non solo per l'Europa. 

Secondo un sondaggio della Commissione Europea, il 93% degli europei considera i cambiamenti climatici un problema grave ed ha compiuto almeno un’azione per contrastarli; il 79% ritiene inoltre che l’azione sui cambiamenti climatici creerà innovazione.

Il costo della transizione sarà ingente, ma il costo dell’inazione sarà maggiore.” Ha denunciato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. 

Se non agiremo, lo scenario presentato dalla Commissione Europea è tetro: senza un’azione sui cambiamenti climatici, nei prossimi anni il territorio europeo potrebbe essere testimone di 400.000 morti premature all’anno a causa dell’inquinamento atmosferico (Agenzia europea dell’ambiente, Air quality in Europa, relazione 2019); a causa dell’aumento del caldo e della siccità in Europa, si stimano 90.000 decessi all’anno660.000 ulteriori domande di asilo all’anno nell’UE e il 16% delle specie a rischio di estinzione. Quanto più aspettiamo, tanto più difficile sarà conseguire gli obiettivi di abbassamento delle temperature e tanto più costosi diventeranno gli interventi necessari. Si stima che ogni anno mezzo milione di persone saranno esposte sempre più alle inondazioni fluviali e 2,2 milioni di persone alle inondazioni costiere

I cambiamenti climatici potrebbero causare un aumento del 20% dei prezzi dei prodotti alimentari entro il 2050.

A livello mondiale, il numero di persone che rischiano di dover abbandonare le loro case a causa delle inondazioni fluviali potrebbe salire a 50 milioni all’anno (Centro di monitoraggio dello sfollamento interno, 2019) ed i costi economici del peggioramento della salute potrebbero ammontare a più di 40 miliardi di euro all’anno.

La Commissione Europea ha preso una posizione forte nei confronti della necessità di agire per un’Europa più verde e sostenibile“Il Green Deal europeo è la nostra nuova strategia per la crescita. Ci consentirà di ridurre le emissioni e di creare posti di lavoro, ha dichiarato Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. “Proponiamo unatransizione verde e inclusiva che contribuirà a migliorare il benessere delle persone e a trasmettere un pianeta sano alle generazioni future” ha dichiarato alla stampa Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione europea.

Il piano dell’UE si propone di raggiungere entro il 2050 l’obiettivo ambizioso di de-carbonizzare il settore energetico. La produzione e l’uso dell’energia rappresentano, infatti, oltre il 75% delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE. Altro obiettivo perseguito è quello dell’eco-abitare, vale a dire favorire la ristrutturazione gli edifici per aiutare le persone a ridurre le bollette energetiche e l’uso dell’energia: in Europa, infatti, il 40% dei consumi energetici riguarda gli edifici. Attenzione anche al trasporto, con l’obiettivo di supportare l’introduzione di forme di trasporto privato e pubblico più pulite, più economiche e più sane. I trasporti rappresentano infatti il 25 % delle nostre emissioni. Altro binario d’azione consiste nel sostenere l’industria per innovare e diventare leader mondiali nell’economia verde: l’industria europea al momento utilizza solo il 12% di materiali riciclati. 

Nel settore dell’economia circolare invece, l’esperienza italiana oggi è il fiore all’occhiello dell’Europa.

In parole povere, l’economia circolare è un processo organizzativo che permette di recuperare gli scarti e ri-immetterli nel circuito produttivo, riducendo gli sprechi (e i rifiuti) e diminuendo l’impatto ambientale. Stando all’ultimo rapporto pubblicato da Circular Economy Network ed Enea, relativo al 2019, l’Italia è la prima nazione in Europa per indice di circolarità, ovvero per uso efficiente delle risorse in cinque categorie: produzione, consumo, gestione rifiuti, mercato delle materie prime e seconde, investimenti e occupazione”. Seguono Francia e Germania.

L’Italia è inoltre seconda in Europa – a precederla è la Germania – per numero di occupati nei settori del recupero, del riciclo e del riutilizzo: 517.440 in tutto. A livello di percentuali, il tasso di occupazione nei settori circolari è del 2,06 per cento (rispetto al totale degli occupati nel paese), superiore alla media dell’Unione europea, pari a 1,7 per cento.

Il quotidiano la Repubblica ha riportato alcuni dati estrapolati dall’ultimo rapporto della Fondazione Symbola, secondo cui in Italia ci sarebbero 3,1 milioni di occupati nell’economia “verde” e 432mila imprese che negli ultimi cinque anni hanno investito nel settore. Dal 2017 al 2018 l’occupazione nel settore green è aumentata del 3,4 per cento.

Un’indagine di LinkedIn, poi, sostiene che l’Italia sia uno dei paesi migliori per avviare una carriera nell’economia verde: Milano occupa il settimo posto della classifica mondiale per concentrazione di professionisti del settore della sostenibilità. Avanti tutta!

Lia Curcio

Sono da sempre interessata alle questioni globali, amo viaggiare e conoscere culture diverse, mi appassionano le persone e le loro storie di vita in Italia e nel mondo. Parallelamente, mi occupo di progettazione in ambito educativo, interculturale e di sviluppo umano. Credo che i media abbiano una grande responsabilità culturale nel fare informazione e per questo ho scelto Unimondo: mi piacerebbe instillare curiosità, intuizioni e domande oltre il racconto, spesso stereotipato, del mondo di oggi.

Ultime su questo tema

Un No al Ponte con ventiquattromila baci

27 Agosto 2025
Prima di sapere se il Ponte crollerà o non crollerà, per la gente del posto sarebbe prioritario comprendere se riuscirà ancora a vivere e a respirare. (Jacobin Italia)

Il pesce tra mercato e sostenibilità

25 Agosto 2025
Il fermo pesca lungo tutto l’Adriatico è già realtà. (Alessandro Graziadei)

Crisi climatica: di chi è la “colpa” degli effetti sull’Africa?

22 Agosto 2025
Secondo l’opinione di decine di migliaia di africani, raccolte in un’indagine pubblicata su Nature, i principali responsabili sono coloro che governano i paesi del continente. Altri studi, invece,...

Clima e climatizzatori!

18 Agosto 2025
I condizionatori d’aria mitigano la crisi climatica che contribuiscono ad aggravare? (Alessandro Graziadei)

Il modello Milano, oltre le inchieste

08 Agosto 2025
La gestione del post-Expo, l'egemonia della finanza, una partecipazione debole in nome della democrazia proprietaria: come funziona lo sviluppo immobiliare nella città di Sala. (Jacobin-Ita...

Video

Vandana Shiva: Il bene comune della terra