Italia: crescono del 27% le vendite del commercio equo

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Nonostante la crisi dei consumi, crescono del 27% le vendite dei prodotti del Commercio Equo e Solidale certificati dal marchio di garanzia Fairtrade TransFair. Il confronto tra le rilevazioni 2004 e 2005 (completato in questi giorni con la registrazione dei dati dell'ultimo trimestre 2005) segna una crescita significativa delle vendite, stimate in un valore al consumo di circa 30 milioni di euro nell'anno appena trascorso contro i 24 milioni del periodo precedente.

I prodotti che hanno conosciuto una crescita significativa sono lo zucchero (più 50%) anche grazie all'introduzione di nuove referenze composte, come la crema spalmabile; gli ananas che, inseriti nel 2004, hanno generato un più 100%, passando da circa 278 tonnellate alle 576 del 2005; il riso che, oltre alla diffusione nel canale Coop, ha registrato la migliore performance anche grazie ad altre iniziative pubbliche di raccolta fondi a cui è stato abbinato (più 236% con 114 tonnellate vendute). Il dato riguarda il valore al consumo delle referenze garantite, distribuite prevalentemente nel canale gdo.

Come nel 2004, è la frutta fresca biologica ed equosolidale a fare la parte del leone: tengono bene le banane (più 20%), sempre più richieste nel canale mense e che rappresentano il 20% del totale del mercato italiano della banana biologica.

Soddisfazione viene espressa da Paolo Pastore, coordinatore nazionale del Consorzio Fairtrade TransFair Italia, che raggruppa alcune delle più importanti organizzazioni italiane del Terzo Settore, del Commercio equo, della Finanza etica e della Cooperazione allo sviluppo: "L'inserimento di nuovi prodotti di largo consumo e la loro distribuzione, unita alla sensibilità di alcuni dei nomi più importanti della grande distribuzione italiana, ha senz'altro contribuito a questa crescita - dichiara Pastore - . Attualmente sono i prodotti "storici" del commercio equo, come caffè, tè, cacao in polvere, a risentire invece di un momento di stallo o di crescita più contenuta. Confidiamo che, differenziando i canali di vendita e organizzando nuove iniziative insieme ai nostri licenziatari, potremo registrare incrementi interessanti anche nei prodotti con tradizione più consolidata".

Per il futuro, il Consorzio punta ad un'ulteriore sviluppo di nuovi prodotti composti, all'inserimento sul mercato italiano di nuovi produttori e ad una differenziazione nei settori tradizionali, per offrire sempre di più buone occasioni d'acquisto ai consumatori italiani. [GB]

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