Rimesse dei migranti: dall'Italia 6,4 miliardi di euro, un sito per confrontare i costi

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Dall'Italia nel 2008 sono stati inviati circa 6,4 miliardi di euro dai lavoratori immigrati ai Paesi d'origine. E nei primi sei mesi del 2009 sono già stati inviati circa 3,2 miliardi di euro. E' uno dei dati emersi dalla 'Conferenza internazionale sulle rimesse dei migranti' tenutasi nei giorni scorsi alla Farnesi che è stata organizzata dalla Banca Mondiale e dal Ministero Affari Esteri Italiano nell'ambito della Presidenza italiana del G8. Obiettivo della Conferenza è stato quello di mettere a punto il programma '5x5' deciso al G8 dell'Aquila, cioè ridurre dal 10% al 5% il costo medio delle transazioni finanziarie per spedire i soldi nei diversi paesi d'origine dei migranti

Aprendo i lavori, il Ministro degli Esteri, Franco Frattini ha spiegato che a livello globale nel 2008 ci sono state rimesse per 338 miliardi di dollari verso i Paesi in via di sviluppo, e con "un dimezzamento dei costi ci saranno 15-20 miliardi di dollari in più l'anno". "Oggi è necessario un uso più produttivo delle risorse che valorizzi la crescita dei Paesi d'origine - ha sottolineato il Ministro - soprattutto quelli dell'Africa sub-sahariana". A questo proposito si sta lavorando alla creazione di un Istituto euro-africano per le rimesse, finanziata dalla Commissione UE in accordo con l'Unione Africana. Per dimezzare i costi delle rimesse servono ad esempio "lo sviluppo delle infrastrutture dei sistemi di pagamento, una maggiore concorrenza tra operatori e trasparenza". Frattini ha auspicato che il processo di riduzione dei costi delle rimesse, iniziato al G8 dell'Aquila, "coinvolga tutti, perchè sarebbe la prova tangibile di come si possano dare risposte concrete in materia di governance mondiale".

Per quanto riguarda l'Italia, nel 2008 sono stati inviati circa 6,4 miliardi di euro dai lavoratori immigrati ai Paesi d'origine. Nei primi sei mesi del 2009, da quanto si evince consultando i supplementi al Bollettino statistico di Bankitalia, sono già stati inviati circa 3,2 miliardi di euro. L’Italia è anche il terzo paese per volume di rimesse ma - come spiegava lo scorso giugno Alessandro Zollo responsabile del settore Sistemi e Servizi di Pagamento Retail dell'Abi - vive il problema di una reale analfabetizzazione finanziaria dei migranti, che si rivolgono ai servizi finanziari informali non conoscendo i circuiti bancari. Secondo la Banca d'Italia considerando anche il circuito informale si arriverebbe a circa 10 miliardi di euro.

Durante la Conferenza internazionale è stata presentata un’iniziativa promossa da numerose Ong e associazioni: il sito www.mandasoldiacasa.it, il primo in Italia che permette agli immigrati di confrontare in modo gratuito costi, condizioni e servizi per l’invio delle rimesse nei paesi di origine. Il sito, gestito dal CeSPI è al momento nella versione sperimentale ed è stato sviluppato secondo la metodologia Banca Mondiale, in collaborazione con l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) e con il coinvolgimento del mondo bancario e di alcuni operatori di trasferimento monetario, nell’ambito del progetto "Migranti per lo Sviluppo". In alcuni Stati europei esiste già questo servizio, che rende più trasparente e concorrenziale l’offerta, come www.envoidargent.org, finanziato dall’agenzia per lo sviluppo del governo francese in accordo con alcune banche e www.sendmoneyhome.org, realizzato da una società di consulenza su bando del governo inglese. La creazione in ogni Paese di un "sito rimesse trasparenti" è da qualche tempo tra gli obiettivi del G8.

"La nascita del sito è un primo passo importante per permettere ai migranti di ridurre i costi dell’invio delle rimesse" - ha spiegato Francesco Petrelli, presidente di Ucodep. "Il progetto, di cui è capofila Ucodep, è il primo risultato operativo del Laboratorio Migrazioni e Sviluppo, una rete di analisi e pratiche che coinvolge ACLI, ARCI, ARCS, IPSIA, Banca Etica, CeSPI, Consorzio Etimos WWF Italia e che mira prioritariamente al rafforzamento dell’associazionismo dei migranti e del loro ruolo nelle iniziative di co-sviluppo" - ha detto Marco Baldini, coordinatore del Laboratorio.

Anche in questa occasione, Ucodep (comunicato in .pdf) ha ricordato che l’impegno del Governo Italiano nel facilitare l’invio delle rimesse agli immigrati non può in alcun modo sostituire la finanza per lo sviluppo. "Le rimesse dei migranti devono essere complementari e non sostitutive rispetto agli impegni presi sull’Aiuto pubblico allo sviluppo, che vedono l’Italia molto in ritardo. Questi impegni possono e devono essere mantenuti già a partire dalla Finanziaria 2010" - ha affermato Petrelli. "Inoltre sono possibili nuove alleanze e nuovi schemi che mettono in sinergia le rimesse con la finanza per lo sviluppo - ha aggiunto Andrea Stocchiero, direttore esecutivo del CeSPI. "Basti pensare a iniziative di cooperazione decentrata che, grazie ai migranti, co-finanziano interventi di carattere sociale ed economico. La Cooperazione italiana e gli altri attori coinvolti potrebbero trarne esempio e innovare le loro azioni". [GB]

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