Migranti: il decreto che non risolve la legge

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Dopo la pubblicazione del decreto del Presidente della Repubblica che attua le norme della legge Bossi Fini in materia di diritto di asilo, arrivano i primi commenti. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) esprime la propria preoccupazione riguardo ad alcune delle nuove disposizioni contenute nel Regolamento, che non garantiscono a sufficienza i diritti dei richiedenti asilo. Nello specifico, in caso di diniego dello status da parte della Commissione Territoriale, è prevista per il richiedente asilo trattenuto nei centri di identificazione la possibilità di un riesame della sua domanda da parte della stessa Commissione Territoriale, semplicemente integrata con un membro della Commissione Nazionale. In base alla "Bossi-Fini" ed al suo Regolamento attuativo, è previsto anche un ricorso giurisdizionale che però non ha effetto sospensivo del provvedimento di espulsione. Il richiedente asilo può essere quindi espulso o rimpatriato prima che si sia pervenuti ad una decisione in seconda istanza. Con riferimento al trattenimento dei richiedenti asilo, l'UNHCR ribadisce che dovrebbe essere soltanto una misura di carattere eccezionale e comunque non estesa ad una categoria relativamente ampia come invece previsto dalla "Bossi-Fini" e dal Regolamento.

Amnesty International, ICS - Consorzio Italiano di Solidarietà e Medici Senza Frontiere esprimono le proprie preoccupazioni e perplessità rispetto al testo del Decreto che ha tenuto in scarsa considerazione le raccomandazioni presentate dagli enti di tutela del diritto di asilo, dalla Conferenza Stato Regioni e dagli enti locali. Secondo le tre organizzazioni il regolamento di attuazione non scioglie i nodi critici presenti nella legge, in particolare per quanto riguarda quattro punti: possibilità di trattenere i richiedenti asilo all'interno dei centri di identificazione; sovrapposizione dei centri di identificazione per richiedenti asilo con i centri di permanenza temporanea per irregolari; mancanza di effetto sospensivo del ricorso contro il diniego dello status di rifugiato; procedura del riesame insoddisfacente. Le tre organizzazioni esprimono inoltre forti preoccupazioni sull'allestimento dei centri di identificazione per richiedenti asilo che di fatto si delineano come strutture interne o contigue ai centri di permanenza temporanea. Nonostante le due tipologie di centro debbano avere finalità e modalità di gestione del tutto diverse, sembra emergere il tentativo di equipararle nella prassi.

Rispetto alle garanzie di tutela per coloro che ricevano un diniego del riconoscimento dello status di rifugiato "permangono le perplessità relative alla procedura di riesame che non presenta le necessarie caratteristiche di terzietà e imparzialità" - ha sottolinea Gianfranco Schiavone, vice presidente di ICS. "Così come la possibilità di rimanere sul territorio italiano, nel caso di ricorso davanti al giudice, è vincolata a una decisione discrezionale del Prefetto e comunque prevede un trattenimento all'interno di centri di permanenza temporanea".

"Troviamo assolutamente inaccettabile l'atteggiamento del Governo italiano che si ostina a non adottare serie strategie che garantiscano il rispetto degli standard minimi di accoglienza fissati a livello internazionale per i richiedenti asilo" - ha aggiunto Loris De Filippi di MSF. Le tre organizzazioni auspicano quanto prima l'approvazione da parte del Parlamento italiano di una legge che disciplini, in maniera puntuale e rispettosa delle convenzioni internazionali e della Costituzione italiana, la delicata materia del diritto di asilo e garantisca finalmente piena protezione a chi è perseguitato e torturato per le proprie idee, per il proprio credo religioso o per la propria nazionalità o colore della pelle.

Da segnalare che sabato 25 dicembre su Radio Tre, dalle ore 14.00 alle 17.40 in diretta nel programma Fahrenheit, si parlerà di rifugiati dal Centro Astalli di Roma Centro di accoglienza per rifugiati "Pedro Arrupe" di Roma gestito dall'Associazione Centro Astalli. Tra gli ospiti, Amnesty International, Medici Senza Frontiere e l'Alto Commissariato dell'Onu per i Rifugiati. Musica dal vivo, teatro, scrittori e testimonianze di rifugiati al microfono di Marino Sinibaldi saranno inseriti anche alcuni brani del teatro reportage "Dinieghi" e interviste a Annet Henneman, Ridvan Ozmen e tanti altri richiedenti asilo e rifugiati per conoscere la realtà di chi fugge da soprusi e violenze. [AT]

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