Bologna: le ruspe di Cofferati e i rumeni al Cpt

Stampa

Questa mattina alle 7.00, con una operazione di polizia, il sindaco Cofferati ha ordinato lo sgombero forzato e immediato delle baracche presenti nella zona del Lungoreno alla periferia ovest di Bologna. Le ruspe sono intervenute sgombrando l'area e i fabbricati dove vivevano più di 300 persone, in maggioranza lavoratori rumeni impiegati nel settore dell'edilizia, operai che sono da tempo schiavizzati dal caporalato e dal lavoro nero.

La maggior parte degli abitanti è riuscita a scappare, ma risultano fermati ed accompagnati in Questura una ventina di persone, comprese donne insieme ai loro bambini, e per alcuni di loro è già previsto l'invio al CPT di Via Mattei.

Lo sgombero è stato disposto, a quanto risulta, senza nessuna ordinanza e senza neppure avvisare la vicesindaco Adriana Scaramuzzino, con delega alle politiche sociali, e difatti non era presente all'azione nessun operatore dei servizi sociali del comune, per assistere eventualmente le famiglie colpite dal provvedimento: non ci si è preoccupato neanche di salvare le apparenze "umanitarie" di una operazione comunque drammaticamente cinica e brutale.

Chi dovrebbe affrontare e cercare soluzioni sociali, il sindaco e la giunta, opera invece nel segno di una distorta concezione di legalità (senza giustizia) e di decoro (senza dignità), nella piena e pignola applicazione della Bossi-Fini e delle sue logiche.

Da mesi si stava denunciando questa situazione di sfruttamento e di miseria, si chiedeva un intervento di tipo sociale e politico per assicurare dignità e giustizia a questi lavoratori e alle loro famiglie, la risposta è arrivata ed è stata una risposta di repressione.

Nonostante diverse iniziative sullo scandalo del mercato delle braccia nel settore delle costruzioni, le denuncie degli stessi lavoratori, che spesso non venivano neppure pagati, le commissioni comunali che si sono riunite per discutere della situazione, la risposta è stata quella di sgomberare i diritti, di seppellire sotto le ruspe le denuncie e le richieste di dignità e di libertà di centinaia di persone.

Si riconferma, purtroppo, la necessità di una ampia mobilitazione sui temi delle libertà e dei diritti dei lavoratori immigrati a partire dagli appuntamenti di sabato prossimo, 22 ottobre, con le manifestazioni di Gradisca D'Isonzo e a Bari contro i CPT, in preparazione della manifestazione nazionale contro la Bossi-Fini e le politiche razziste del 3 dicembre a Roma.

Per tutti il primo appuntamento lanciato a Bologna è per domani pomeriggio:

PRESIDIO CITTADINO
GIOVEDI' 20 ALLE ORE 17.00
P.ZZA NETTUNO - BOLOGNA

CUB confederazione unitaria di base Bologna

Ultime su questo tema

Il nuovo piano di immigrazione dell’UE è spazzatura

13 Aprile 2024
L'Europa di fatto cancella ogni residuo brandello di idea di asilo politico e protezione internazionale. (Raffaele Crocco) 

Otto miliardi di euro di rimesse in uscita dall’Italia

02 Settembre 2023
Secondo i dati pubblicati dalla Fondazione Moressa, dal 2017 le rimesse dei lavoratori stranieri in Italia sono cresciute del 45%. (Miriam Rossi)

OrtoMondo, cohousing di successo per migranti

25 Luglio 2023
L’associazione ambientalista Legambiente ha lanciato quella che definisce un’iniziativa di “ecologia umana” per fornire alloggi dignitosi ai lavoratori agricoli nella Piana del Sele, nella provinci...

Per un Trentino come modello nella cooperazione internazionale

08 Luglio 2023
I giovanə partecipanti del progetto Generazione Cooperazione hanno elaborato alcune raccomandazioni politiche per i candidati alle elezioni provinciali del Trentino.

Per uscire dall’emergenza basterebbe favorire l’immigrazione regolare

17 Novembre 2022
Manca la manodopera ma, per gli stranieri, arrivare in Italia legalmente per lavorare resta difficile. (Alice Pistolesi)

Video

Bankitalia: gli immigrati non tolgono lavoro, offrono migliori opportunità agli italiani