Coldiretti: “In autunno 4 milioni di nuovi poveri”

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Foto: Unsplash.com

"Salgono a 4 milioni i nuovi poveri in Italia che in autunno saranno costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare". È quanto rileva Coldiretti in un’analisi sugli effetti provocati dalle difficoltà economiche ed occupazionali causate dall'emergenza Coronavirus. 

Nel corso della recente assemblea nazionale di Coldiretti, una delle principali organizzazioni dei produttori agricoli in Italia, è stato riportato che Il 38,4% degli italiani ha risorse liquide disponibili per non più di 3 mesiper spese essenziali come quelle per il cibo o per il riscaldamento e che “il 40% delle persone indebitate dichiara di avere già difficoltà nel sostenere le rate del mutuo".

I dati sono quelli diffusi dall’Indagine Straordinaria sulle Famiglie Italiane condotta a maggio 2020 dalla Banca d’Italia, in base alla quale risulta che nei mesi di aprile e maggio, corrispondenti alla fase più rigida delle misure di contenimento dell’epidemia, oltre la metà degli intervistati ha subito una riduzione del reddito familiare, anche tenendo conto degli eventuali strumenti di sostegno ricevuti; per il 15 per cento il calo è di oltre la metà del reddito l’impatto è più negativo tra i lavoratori autonomi: quasi l’80 per cento ha subito un calo del reddito e per il 36 per cento la caduta è di oltre la metà del reddito familiare. Circa la metà della popolazione si aspetta una riduzione del reddito familiare anche nell’arco dei prossimi 12 mesi.

Enormi difficoltà anche per i disoccupati ed i lavoratori dipendenti con contratto a termineoltre il 50 per cento di loro, in base all’indagine della Banca d’Italia, dichiara di disporre di denaro sufficiente per meno di 3 mesi a coprire le spese per consumi essenziali della famiglia.

L’emergenza sanitaria incide negativamente sulle aspettative di spesa: circa il 30 per cento della popolazione dichiara di non potersi permettere di andare in vacanza e quasi il 60 per cento ritiene che anche quando l’epidemia sarà terminata le proprie spese per viaggi, vacanze, ristoranti, cinema e teatri saranno inferiori a quelle pre-crisi.

"Fra i nuovi poveri nell'autunno 2020 - sottolinea la Coldiretti - ci saranno coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie”. Si tratta di famiglie che mai prima d'ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche. Coldiretti aggiunge che le situazioni di difficoltà sono diffuse lungo tutta la Penisola, con le maggiori criticità che si registrano nel Mezzogiorno, con il 20% degli indigenti che si trova in Campania, il 14% in Calabria l'11% in Sicilia, ma condizioni diffuse di bisogno alimentare si rilevano anche nel Lazio (10%) e nella Lombardia (9%), dove più' duramente ha colpito l'emergenza sanitaria, come confermato anche dagli ultimi dati diffusi dal FEAD – Fondo di Aiuti Europei agli Indigenti che a sua volta stanzia nuovi aiuti per affrontare l’emergenza coronavirus.

Coldiretti sottolinea la solidarietà dimostrata dagli italiani in questa situazione di crisi: 4 italiani su 10 dall’inizio dell’emergenza hanno dichiarato di partecipare a iniziative di solidarietà per aiutare chi ha più bisogno, attraverso donazioni o pacchi alimentari, ad esempio utilizzando le iniziative messe in campo dagli agricoltori con la spesa sospesa: secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, 1,5 milioni di chili in frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio, sono state donate dagli agricoltori di Campagna Amica ai più bisognosi. 

Coldiretti chiede al Governo di attuare un piano straordinario di almeno un miliardo di euro per acquistare cibo “made in Italy” da destinare alle famiglie più povere per l’emergenza sociale attraverso le mense e la distribuzione di pacchi alimentari. “Un intervento necessario – sottolinea l’organizzazione – per fare fronte a quella che è diventata una vera e propria emergenza e, allo stesso tempo, sostenere il lavoro e l’economia del sistema agroalimentare italiano, duramente colpito dalle difficoltà delle esportazioni e della ristorazione.”

Lia Curcio

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