In nome di Daphne contro le querele temerarie: l'appello in diverse lingue d'Europa

Stampa

Foto: Unsplash.com

Contro le querele temerarie, che un acronimo inglese definisce SLAPP, a tre anni e un mese dall'uccisione di Daphne Caruana Galizia, i media di tutta Europa pubblicano un appello sottoscritto da 87 organizzazioni e gruppi di pressione tra cui OBC Transeuropa. Un appello che afferma che i diritti umani e la sicurezza del giornalismo devono essere tutelati dalla minaccia delle cause bavaglio.

Erano una quarantina le querele per diffamazione pendenti sul capo di Daphne Caruana Galizia, giornalista investigativa uccisa il 16 ottobre 2017.

E a tre anni e un mese da quell'autobomba che ha messo a tacere una voce critica, 87 organizzazioni vogliono alzare la voce per chiedere che non si dimentichi quell'omicidio e che si agisca per proteggere tutti gli altri che, come Daphne, vogliono muoversi a criticare i potenti.

Per convincere di quanto sia importante agire, i figli di Daphne partono da un ricordo personale, di quando la madre era ancora viva: era la primavera del 2017, e rientrando a casa Daphne ha visto con i propri occhi il peso delle minacce giudiziarie che la volevano schiacciare. Come si legge nell'editoriale pubblicato in esclusiva per l'Italia dal Corriere della Sera, la vista di quell'ufficiale giudiziario e di quei fogli che le notificavano le querele, sembrano per Daphne l'annuncio di qualcosa di minaccioso. E infatti, Daphne sarebbe morta di lì a pochi mesi.

Contro le querele temerarie, la coalizione anti-SLAPP ha deciso di diffondere un appello nelle diverse lingue d'Europa, chiedendone la pubblicazione in contemporanea. Perché sono i cittadini europei a doversene preoccupare, e sono le istituzioni europee a doversene occupare.

Si tratta di una minaccia alla libertà di espressione, di qualcosa che intimidisce le voci critiche, e che spegne quello che Matthew e Andrew chiamano "l'ossigeno di ogni sana società democratica".

L'appello è stato pubblicato in inglese da Euractive, in bulgaro da Dnevnik, in greco da Documento, in polacco da Gazeta Wyborcza, in spagnolo da El Diario, in francese da Le Monde, e altre lingue seguiranno. Perché, come ricordano i figli di Daphne, "la realtà è che per ogni giornalista o attivista minacciato con la violenza in Europa, altri cento sono zittiti con discrezione da lettere inviate da studi legali".

Di Paola Rosà su Balcanicaucaso.org

Ultime su questo tema

Celebrato il pacificatore solo silenzio mentre a Gaza si continua a morire

20 Ottobre 2025
Arma infame: peggiorano fame e malattie. I coloni bloccano i camion e il valico di Rafah resta chiuso. Per debellare meningite, diarrea, malattie respiratorie ci vorrà un lavoro «gigantesco». ...

La Francia in crisi: una potenza nucleare davanti a un'incognita

13 Ottobre 2025
Il nuovo incarico per tentare il varo di un nuovo esecutivo. (Maurizio Sacchi)

Stay Human: la musica che diventa rete, memoria e futuro.

04 Ottobre 2025
Stay Human: la musica che diventa rete, memoria e futuro. Per non dimenticare Vittorio Arrigoni. (Laura Tussi)

I gazawi stanno morendo per noi

02 Ottobre 2025
Si testa la tenuta dell’impunità concessa ai massacratori. Si trovano le strade per ridurre al silenzio la democrazia. (Raffaele Crocco)

Il dossier Iran sul tavolo Onu

02 Ottobre 2025
Sanzioni, uranio arricchito, scontro tra colossi sul futuro della Repubblica islamica. Con qualche spiraglio. (Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo)