Robot-Killer: un passo avanti

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Il voto dell'Assemblea ONU - Foto da Retepacedisarmo.org

Un risultato storico, anche grazie al lavoro della Campagna “Stop Killer Robots”, che costituisce un primo passo positivo: l’ampio sostegno alla prima Risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulle armi autonome dimostra il desiderio diffuso degli Stati di progredire verso una nuova norma internazionale

Il 1° novembre 2023 la Prima Commissione (quella dedicata al Disarmo) dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la prima Risoluzione in assoluto mai discussa sulle armi autonome (i cosiddetti “killer robots” o LAWS) sottolineando la “necessità urgente per la comunità internazionale di affrontare le sfide e le preoccupazioni sollevate dai sistemi di armi autonome”. Dopo 10 anni di discussioni internazionali, in un contesto di rapidi sviluppi tecnologici, questo voto rappresenta un passo avanti fondamentale. Ed apre la strada alla negoziazione di una nuova norma internazionale sulle armi autonome. 

Il mese scorso il Segretario generale delle Nazioni Unite (UNSG) e il Presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa (ICRC) avevano lanciato un appello storico “per stabilire urgentemente nuove regole internazionali sui sistemi di armi autonome, al fine di proteggere l’umanità” entro il 2026. Pur non spingendosi fino alla richiesta di negoziati, questa Risoluzione rafforza la fiducia in un percorso normativo internazionale e segnala la necessità di intraprendere un’azione politica urgente per salvaguardare i gravi rischi posti dai sistemi di armi autonome.

La Risoluzione L56 è stata presentata dall’Austria e sostenuta da un gruppo eterogeneo di Statiinterregionali, tra cui l’Italia che l’ha sostenuta come co-sponsor. Il testo riconosce “il rapido sviluppo di tecnologie nuove ed emergenti” e fa riferimento alle “serie sfide e preoccupazioni che le nuove applicazioni tecnologiche in ambito militare, comprese quelle relative all’intelligenza artificiale e all’autonomia nei sistemi d’arma, sollevano anche da prospettive umanitarie, legali, di sicurezza, tecnologiche ed etiche”. Esprime inoltre preoccupazione per “le possibili conseguenze negative e l’impatto dei sistemi d’arma autonomi sulla sicurezza globale e sulla stabilità regionale e internazionale, compreso il rischio di una corsa agli armamenti, l’abbassamento della soglia di conflitto e la proliferazione, anche verso attori non statali”. La Risoluzione chiede inoltre al Segretario Generale delle Nazioni Unite di preparare un Rapporto che rifletta le opinioni degli Stati membri e degli osservatori sui sistemi di armi autonome e sui modi per affrontare le relative sfide e preoccupazioni che essi sollevano da prospettive umanitarie, legali, di sicurezza, tecnologiche ed etiche e sul ruolo degli esseri umani nell’uso della forza. Il Rapporto includerà anche le opinioni di altre parti interessate, tra cui le organizzazioni internazionali e regionali, il Comitato internazionale della Croce Rossa, la società civile, la comunità scientifica e l’industria. La risoluzione decide inoltre che l’ordine del giorno provvisorio dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del prossimo anno includa un punto all’ordine del giorno intitolato “Sistemi di armi autonome letali”, fornendo un’ulteriore piattaforma all’interno dei forum delle Nazioni Unite per gli Stati che intendono intraprendere azioni per affrontare questo problema...

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