MDGs: pressione all'Onu per istruzione e sfruttamento

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A poco più di un anno dal Children's World Congress on Child Labour di Firenze, il 28 e 29 maggio l'organizzazione Mani Tese lancia la mobilitazione nazionale Global March per il 2005 che non poteva dimenticare gli Obbiettivi del Millennio (MDGs) e gli appuntamenti internazionali che verranno dedicati alla verifica di questi impegni. Come si può pensare di raggiungere gli MDGs se nel mondo ci sono 246 milioni di minori sfruttati? Per questo Mani Tese lancia una petizione per chiedere che l'eliminazione dello sfruttamento dell'infanzia e l'istruzione universale diventino prioritarie nella strategia di lotta alla povertà. Il 12 giugno si terrà in tutto il mondo la giornata contro il lavoro minorile per alzare l'attenzione sul tema.

"La povertà è una delle cause principali dello sfruttamento del lavoro minorile. Non solo, ne è anche una conseguenza. I minori sono sfruttati, gli adulti sono sottopagati o non hanno accesso al mondo del lavoro a condizioni adeguate. Gli Stati, da parte loro, preferiscono investire in armi piuttosto che nelle reali necessità delle famiglie perché chissà, forse di sanità ed istruzione potrebbe occuparsi il settore privato" sottolinea la nota di Mani Tese. "Parlare di lotta allo sfruttamento dell'infanzia vuol dire spezzare necessariamente il circolo vizioso povertà - sfruttamento - analfabetismo e ancora povertà".

Ma perché si continua ad insistere sull'istruzione? Perché bambine e bambini istruiti saranno adulti consapevoli, lavoratori capaci di difendere il propri diritti; donne e madri forti e più sane (MDG 5), capaci di contribuire a prevenire la mortalità infantile (MDG 4); l'accesso all'istruzione di base permetterebbe di prevenire 7 milioni di nuovi casi di HIV/AIDS nei prossimi 10 anni (MDG 6); l'accesso all'istruzione rafforza le comunità, la partecipazione ai processi decisionali e l'accesso alle informazioni contribuendo alla promozione della sostenibilità sociale e ambientale (MDG 7). Per Mani Tese la realizzazione di un partenariato globale per lo sviluppo, come richiesto dall'MDG 8, deve avere tra le sue priorità a tutti i livelli, la promozione dei diritti umani, a partire dalle categorie socialmente ed economicamente emarginate, a partire dai bambini.

Per questo la campagna 'Global March Against Child Labour' chiede di lottare contro la povertà ma eliminando lo sfruttamento del lavoro minorile attraverso l'applicazione della Convenzione ONU sui Diritti dell'Infanzia e delle Convenzioni ILO N°138 e 182. A questo si aggiungono le richieste di: rispetto degli impegni assunti a Dakar nel 2000 per garantire l'accesso all'istruzione universale entro il 2015; aumentare la percentuale di aiuto pubblico allo sviluppo per programmi destinati all'infanzia; cancellare il debito internazionale senza condizioni economiche e politiche, permettendo ai Paesi in Via di Sviluppo di investire risorse liberate per i diritti dell'infanzia; promuovere la responsabilità sociale d'impresa attraverso norme che obblighino le imprese al rispetto dei diritti umani in tutta la filiera produttiva, con riferimento alle Norme approvate dalla Sottocommissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite sulla responsabilità delle imprese riguardo ai diritti umani.[AT]

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