Aids: cresce il divario Nord/Sud, irraggiungibile l'Obiettivo Onu

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Mentre in tutta l'Europa centro-occidentale ci sono 610 mila tra sieropositivi e malati di Aids (cioè lo 0,3% della popolazione) in Africa la percentuale è del 7,4%; nei paesi sviluppati sono disponibili trattamenti per i sieropositivi che prolungano il tempo di latenza del virus, mentre continuano a scarseggiare i farmaci anti-retrovirali nel Sud del mondo; sono meno di mezzo milione le persone sieropositive che beneficiano dei generici, mentre i medicinali anti-Aids di seconda generazione sono 12 volte piu costosi di quelli vecchi: anche rispetto alla lotta contro l'Aids il mondo è diviso in due. Sono i dati che emergono dalla Terza Conferenza internazionale per la ricerca sull'Aids conclusasi ieri a Rio de Janeiro, promossa dalla International Aids Society (IAS).

Oltre 3 milioni di morti nel 2004, di cui ben 2,3 milioni nell'Africa sub-sahariana; nel 2004 sono state registrate 4,9 milioni di nuove infezioni di cui 3,1 milioni in Africa; e se il totale di persone affette dal virus nel mondo è di 39,4 milioni, ben 25,4 milioni di queste vivono in Africa. Se l'Africa è il continente martoriato dalla pandemia dell'Aids, si affacciano nuovo e preoccupanti problemi: l'eroina che proviene dall'Afghanistan sta creando una nuova epidemia di Aids tra i tossicodipendenti dei paesi a cavallo tra Europa e Asia dove la sindrome era un tempo rara, rilevano gli scienziati della Johns Hopkins Bloomberg in un convegno svolto durante la Conferenza.

In occasione della conferenza, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che non riuscirà a raggiungere l'obiettivo del programma Onu "3 by 5" entro il 2005, come si era proposta. Entro la fine dell'anno, infatti, tre dei cinque milioni di malati di Aids avrebbero dovuto avere accesso alle terapie. "Nonostante sia inferiore al necessario, una cifra di 27 miliardi di dollari è comunque stata resa disponibile o promessa per il triennio 2005-2007" - nota il Rapporto recentemente presentato dall'OMS.

Un problema collegato anche al prezzo dei farmaci di seconda generazione che, come ha rilevato Ellent Hoen, direttrice della Campagna per l'accesso ai farmaci essenziali di Medici senza frontiere, sono 12 volte piu costosi di quelli vecchi mentre curare i bambini può costare 4 volte di più rispetto alle terapie degli adulti. Dai dati presentati a Rio de Janeiro le vendite di anti-retrovirali in America del Nord e Europa si attestano a 6 miliardi di dollari allanno, mentre sarebbe possibile curare 3 milioni di pazienti nei Paesi in via di sviluppo, con i generici, investendo solo 1,5 miliardi di dollari. Sono meno di mezzo milione in tutto il mondo i pazienti sieropositivi curati con farmaci generici contro l'Hiv. Mentre sono più del doppio i sieropositivi trattati con medicinali molto piu costosi, prodotti dalle grandi multinazionali: nel dicembre 2004 erano infatti 400mila i malati trattati con i generici - ha affermato Sandeep Juneja del Ranbaxy Initiative, un'azienda indiana di farmaci generici. In India il 100% dei farmaci - ha detto Juneja - appartiene alla categoria dei senza brevetto. In tutto il mondo però più di un milione di malati è trattato con medicinali brevettati, mentre saranno da 10 a 15 milioni entro 10 anni.

E sul tema dei brevetti, i delegati presenti Consiglio Generale dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) in corso in questi giorni a Ginevra hanno verificato che non è stato raggiunto alcun accordo per trovare una soluzione permanente al problema della fornitura a prezzo accessibile di farmaci essenziali per quei Paesi poveri che non abbiano la capacità né di pagare le costose royalties alle imprese titolari dei brevetti, né la capacità industriale di produrre in proprio farmaci generici. Il Kenya ha espresso "vivo disappunto" per il fatto che questo tema non trova soluzione dopo ben due anni e le molte scadenze fissate e poi disattese. Posizione, questa, sostenuta con forza da Cuba e Brasile.

Nei giorni scorsi, intanto, l'Italia ha versato il contributo promesso al GFATM, il Fondo globale per la lotta a Aids, tubercolosi e malaria. Lo comunica ActionAid International esprimendo "soddisfazione per l'avvenuto versamento da parte dell'Italia". "Questi fondi" - dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid International - "sono il primo vero segnale positivo dal 2003, anno dell'ultimo versamento italiano al Fondo. L'aspetto importante" - continua De Ponte - "è che per la prima volta i fondi versati al GFATM sono addizionali a quelli stanziati con la finanziaria per la cooperazione allo sviluppo". Grazie al versamento italiano, il contributo degli Stati Uniti potrà salire fino al tetto massimo stabilito, pari a 435 milioni di dollari: gli USA, infatti, hanno deciso di versare al Fondo un importo pari al massimo a un terzo delle risorse totali effettivamente versate. [GB]

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