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WSA: per gli Obiettivi del Millennio urge una cooperazione in salute
Cooperazione internazionale allo sviluppo
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Non solo medici senza frontiere, ma anche infermieri, ostetriche, fisioterapisti, psicologi, farmacisti e operatori socio-sanitari. È lunga la lista dei connazionaliche dedicano le ferie condividendo la loro professionalità in ospedali, ambulatori, piccoli presidi medici in Africa, America Latina e Asia e anche Europa dell'Est. Altrettanto numerose sono le associazioni italiane che intervengono in queste zone con progetti sanitari importanti: sostegni farmacologici per la cura dell'HIV/AIDS, prevenzione per malattie infettive, costruzione di laboratori di analisi sanitarie e cliniche mobili.
"E' indispensabile che chi offre la propria professionalità in contesti internazionali si interroghi sulle reali necessità dei Sud del mondo, per poter intervenire e collaborare con le comunità beneficiarie in modo da contribuire al miglioramento della salute di queste popolazioni" - afferma Fabio Pipinato, direttore di Unimondo e animatore della World Social Agenda (WSA). "L'obiettivo deve essere quello di intervenire affinché nel futuro siano le stesse comunità e i loro amministratori a prendersi cura dei propri bisogni. Allo stesso modo le associazioni di solidarietà internazionale, a prescindere dall'ampiezza del progetto, devono adottare un approccio integrato attento agli aspetti medico-sanitari, ma anche ai i diversi determinanti della salute (l'ambiente, l'istruzione, la povertà, ecc)".
E' la prospettiva del seminario "Cooperazione in salute. Garantire insieme la salute per una migliore cooperazione internazionale" che avrà luogo domani a Trento presso il Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale. Aprirà la giornata l'intervento di Lia Giovanazzi Beltrami (Assessore provinciale alla solidarietà internazionale e alla convivenza) di ritorno da poco dall'Etiopia e dal Kenya dove ha visitato le strutture sanitarie realizzate con i contributi della comunità trentina. Il dibattito proseguirà con l'intervento di Gianni Tognoni (direttore del Consorzio Mario Negri Sud e segretario del Tribunale Permanente dei Popoli), il tema del diritto alla salute universale inteso anche come accesso alle cure e ai farmaci.
Inoltre, assieme a Claudio Beltramello collaboratore di Medici con l'Africa Cuamm di Padova, che ha lavorato con l'Organizzazione Mondiale della Sanità, si cercherà di indagare sulle strategie e gli ambiti di intervento dell'attuale cooperazione internazionale sanitaria. Infine, il medico indiano Sunil Deepak, responsabile scientifico dell' Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau (Aifo), condividerà con i partecipanti i buon esiti nella promozione della salute e delle cure attraverso il pieno coinvolgimento della comunità beneficiaria.
Il seminario "Cooperazione in salute" è una tappa del percorso avviato già nel 2008 con la Carta di Trento per una migliore cooperazione internazionale. Il documento si propone di anno in anno di ripensare l'agire nella solidarietà con i Sud del Mondo, alla luce delle priorità definite dalle Nazioni Unite attraverso gli Otto Obiettivi del Millennio. Quello analizzato durante il 2010 è il Sesto Obiettivo, che riguarda la cura di malattie ed epidemie che in Italia sono considerate di bassa importanza, ma che nei Sud del mondo sono ancora diffusissime e letali.
Durante il seminario si tratterà anche dei "Nuovi Principi guida della Cooperazione sanitaria italiana". Lo scorso luglio il Comitato Direzionale del Ministero Affari Esteri ha approvato il documento “Salute globale: Principi guida della Cooperazione Italiana”, sviluppato secondo un processo inclusivo e multi-attoriale, nel quale sono definite le priorità di intervento della cooperazione italiana nel settore sanitario. A distanza di venti anni dalla pubblicazione dei primi Principi guida (1989) la Cooperazione Italiana ha cercato così di dotarsidi uno strumento aggiornato, agile e articolato, che definisce le priorità d’intervento nel settore sanitario organizzate intorno a sette temi principali e a una serie di strategie operative.
E si analizzeranno inoltre i risultati del "Terzo Rapporto dell'Osservatorio Italiano sulla Salute Globale" dal titolo "Salute globale e aiuti allo sviluppo. Diritti, ideologie, inganni". Il volume, infatti, analizza le politiche di aiuto sanitario rivolte ai paesi in via di sviluppo, cercando di rappresentare le diverse filosofie alle quali sono ispirate e criticandone alcuni aspetti. "Non è scontato cosa significhi aiutare qualcuno, lo si può fare in diversi modi. Si può operare “orizzontalmente”, avendo come obiettivo il miglioramento dei sistemi sanitari già presenti nei paesi dove si interviene, oppure “verticalmente” creandone di nuovi e specifici, ma che dipendono direttamente – forse troppo – da chi dall’esterno porta un aiuto" - affermano i curatori.
Il seminario e la Carta di Trento sono iniziative all'interno della World Social Agenda 2010, sostenuta da Assessorato alla solidarietà internazionale e alla convivenza della Provincia Autonoma di Trento, Regione Trentino Alto Adige, Assessorato alla Cultura e Biblioteche, Turismo e Solidarietà internazionale del Comune di Trento, Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto. [F.D.]