Cooperazione, per le Ong il giorno della protesta

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Hanno fatto sentire la loro voce questa mattina i rappresentanti della Campagna Sbilanciamoci! e delle ONG, saliti fino nel salone de' Dugento di Palazzo Vecchio a Firenze per protestare contro i nuovi tagli del governo alla cooperazione internazionale. Proprio a Firenze infatti, si aprivano oggi le giornate della cooperazione organizzate del Ministero degli Affari Esteri. I manifestanti hanno pacificamente "invaso" la sala dove si svolgeva un Forum sulla "Proposta italiana ed europea per gli Obiettivi del Millennio", al quale fra gli altri partecipavano il sottosegretario agli esteri Alfredo Mantica, il direttore generale della Cooperazione Italiana, Giuseppe Deodato e i rappresentanti dei Paesi appartenenti al Gruppo dei 77.

Deodato ha accolto il pacifico blitz con apparente apprezzamento per la "civiltà" della protesta che dimostra "l'attenzione che c'è nel nostro paesi verso questi temi". Proprio ieri lo stesso Deodato aveva cercato di rispondere alle accuse mosse durante il Forum alternativo della Cooperazione Internazionale, organizzato dalla Campagna Sbilanciamoci! per denunciare le "mancanze" del nostro Paese. Durante il Forum Sbilanciamoci! ha presentato il "Libro bianco sulla cooperazione allo sviluppo 2006", un dossier completo sullo stato della coperazione italiana, che contiene anche le proposte alternative della Campagna.

I manifestanti avevano aperto la protesta con un presidio davanti a Palazzo Vecchio fatto di striscioni e volantini contenenti tante idee ed i numeri che dimostrano lo stato "comatoso" della cooperazione internazionale in Italia: con i tagli della finanziaria il nostro paese, già ultimo fra i paesi industrializzati nella classifica OCSE della cooperazione, scenderà dallo 0,15% del PIL destinato all'Aiuto Pubblico allo Sviuppo, ad un ancor più misero 0,12%, contro una media europea che invece si attesta allo 0,36%.

E' duro al riguardo Giulio Marcon, coordinatore della Campagna Sbilanciamoci! "Non so proprio dove vogliamo arrivare. Tutti gli impegni assunti dal governo in questi anni sono stati disattesi e adesso lo stesso Deodato denuncia tutte le difficoltà: anche lui si è rassegnato a vedere sfumati gli Obiettivi del Millennio per sconfiggere la povertà del Sud del Mondo. Le Giornate per la Cooperazione - commenta ancora Marcon - sono vuote celebrazioni di successi inesistenti. Convegni, mostre, pubblicazioni e ricevimenti sono solo fumo negli occhi, per nascondere una politica fatta di tagli, leggi inefficienti e disinteresse".

Alla protesta ha partecipato anche il Presidente nazionale delle ONG Sergio Marelli, che ha duramente attaccato il governo Berlusconi: "I tagli della Finanziaria portano via alla Cooperazione Italiana 152 milioni di euro e la manovra di assestamento ne toglie altri 100. Questo obbliga noi stessi a rivedere impegni già presi con ong nei Paesi in via di Sviluppo. Anche il Fondo di emergenza ha da oggi 21 milioni in meno: tutti, tranne il governo italiano hanno capito che la cooperazione internazionale è una priorità. L'Italia - ha aggiunto - ha un ministro degli Esteri che non fa il suo dovere; e ogni tanto andasse nel suo ufficio alla Farnesina, si accorgerebbe dei fax di protesta che ogni giorno le ONG inviano".

Le proposte della Campagna Sbilanciamoci! sulla Cooperazione italiana:

* Portare entro il 2009 i fondi per la cooperazione allo sviluppo allo 0,7% del Prodotto Interno Lordo
* Rispettare gli impegni presi in sede internazionale per la realizzazione degli Obiettivi del Millennio per la riduzione della povertà e la lotta al sottosviluppo
* Creare un'Agenzia autonoma dal Ministero Affari Esteri per la gestione dei programmi di cooperazione allo sviluppo e dell'APS nel suo complesso.
* Riformare e snellire il funzionamento delle procedure amministrative della legge 49 del 1987 sulla cooperazione allo sviluppo. Adottare una relazione sintetica di consuntivo che ne garantisca la trasparenza.
* Separare la cooperazione allo sviluppo da ogni commistione con il sostegno alle imprese e da ogni subalternità alla politica estera e militare del paese.
* Ritirare le truppe militari d'occupazione dall'Iraq e destinare alle agenzie dell'ONU l'equivalente impegno finanziario finalizzato alla ricostruzione del paese
* Abrogare la legge Bossi-Fini, chiudere i CPT e destinare i fondi corrispondenti a politiche di integrazione, formazione e di cooperazione con le comunità dei paesi d'origine dei migranti
* Ridurre del 20% le spese militari dell'Italia e destinarle a politiche di cooperazione allo sviluppo
* Rispettare entro il 2005 gli impegni presi con la legge del 2000 sulla cancellazione del debito.

Fonte: Metamorfosi

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