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Aiuti allo sviluppo
La scheda
Per molti anni l'aiuto internazionale allo sviluppo è stato un “affare di stato” attuato con trasferimenti di fondi, tecnologie e risorse dai governi delle economie più avanzate a quelli dei "paesi sottosviluppati". Di recente nuovi attori sono comparsi sulla scena: dalle organizzazioni internazionali, alle ong, alle associazioni della società civile. Permangono però le critiche: eurocentrismo, approcci di breve periodo, assistenzialismo, scarso coinvolgimento dei beneficiari nella definizione delle strategie di lotta alla povertà, creazione di dipendenza in seno ai beneficiari,organismi internazionali burocratizzati, neocolonialismo e, non da ultimo, una definizione del concetto di povertà ancorata al bisogno immediato. Tuttavia, nuove pratiche e approcci, come l'adozione dei Poverty Reduction Strategy Papers (PRSP) ed un maggior coinvolgimento degli attori non governativi indicano come l'aiuto internazionale possa essere riformato in direzione di uno sviluppo in cui i protagonisti siano tutti i territori e non solo quelli dei beneficiari.
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Ong: meno sprechi e più qualità negli aiuti allo sviluppo
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