In Italia i combustibili fossili costano 56mila morti premature e 61 miliardi di dollari l’anno

Stampa

I combustibili fossili che bruciamo ogni giorno costano caro non solo quando vengono acquistati – e circa i tre quarti del fabbisogno energetico nazionale viene soddisfatto da importazioni –, ma anche e soprattutto quando vengono bruciati: in Italia si arriva a circa 61 miliardi di dollari e 56mila morti premature l’anno, secondo il rapporto Aria tossica: il costo dei combustibili fossili, appena redatto da Greenpeace Southeast Asia e Crea (Centre for research on energy and clean air) per valutare il costo dell’inquinamento atmosferico legato a carbone, petrolio e gas.

E se questo è il danno, non manca anche la beffa. I sussidi erogati ogni anno in Italia a sostegno dei combustibili fossili sono infatti stimati dal ministero dell’Ambiente in 16,8 miliardi di euro e da Legambiente in 18,8 miliardi di euro: ben più di tutti i sussidi ambientalmente favorevoli, che secondo il Governo arrivano a 15,2 miliardi di euro annui. «È essenziale che il governo italiano non faccia passi indietro sull’abbandono del carbone al 2025, come invece l’ultima versione del Pniec sembrerebbe suggerire – commenta Federico Spadini, della campagna Trasporti di Greenpeace Italia – Occorre andare con coraggio e decisione verso le energie rinnovabili, abbandonando false soluzioni come il gas fossile. E anche i grandi attori privati come banche e assicurazioni devono smettere di elargire finanziamenti ai combustibili fossili».

Una transizione possibile ma sfidante, che comporta una rivoluzione in campo energetico come in altri mondi strettamente collegati, a partire dalla mobilità. «L’inquinamento atmosferico minaccia la nostra salute e la nostra economia, causando milioni di morti premature ogni anno e aumentando i rischi di infarto, cancro ai polmoni e asma, con un costo economico di migliaia di miliardi di dollari – osserva Minwoo Son, della Campagna Clean Air di Greenpeace Southeast Asia – Le soluzioni esistono, tra queste un posto di primo piano hanno la transizione verso le energie rinnovabili e l’abbandono delle auto con motore a combustione interna. Occorre inoltre un contemporaneo cambio di paradigma della mobilità, puntando sul trasporto pubblico e su forme di mobilità meno impattanti. Dobbiamo considerare il costo reale dei combustibili fossili, non soltanto per il rapido peggioramento dell’emergenza climatica, ma anche per la salute delle persone».

E a livello globale le stime elaborate da Greenpeace arrivano a livelli vertiginosi: la Cina continentale, gli Stati Uniti e l’India sostengono i costi più elevati dell’inquinamento dell’aria causato dai combustibili fossili, pari rispettivamente a 900, 600 e 150 miliardi di dollari all’anno. In tutto il mondo, invece, si arriva a stima di 4,5 milioni di morti premature ogni anno – un dato che supera di oltre tre volte il numero di morti causate da incidenti stradali – e 2.900 miliardi di dollari, ovvero 8 miliardi di dollari al giorno. E anche in questo caso si tratta di dati che si accompagnano a una buona dose di masochismo: secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (Iea), nel 2018 i sussidi ai combustibili fossili erogati a livello globale sono aumentati di un terzo rispetto alla precedente rilevazione, arrivando a superare i 400 miliardi di dollari l’anno.

Ridurre progressivamente questi sussidi è la precondizione necessaria per avviare concretamente la transizione energetica, e l’Italia potrebbe sicuramente trarne beneficioè lo stesso ministero dell’Ambiente a spiegare infatti che dedicarli a fonti più pulite o alla riduzione del cuneo fiscale sul lavoro significherebbe avere fino a -2,68% di emissioni, Pil a +1,60% e +4,2% di occupazione, ovvero performance assai migliori rispetto a quelle che l’Italia è riuscita a inanellare negli ultimi anni.

Luca Aterini da Greenreport.it

Ultime su questo tema

Una ferita lunga trent’anni

19 Maggio 2025
Nel 1997 Celia Ramos moriva dopo una sterilizzazione forzata. Il 22 maggio si terrà l’ultima udienza davanti alla Corte interamericana dei diritti umani. (Novella Benedetti)

Perché gli Usa si vogliono ritirare dall’Oms

05 Febbraio 2025
La decisione del più grande donatore al Mondo ha scatenato onde d'urto. (Atlante della guerra e dei conflitti del Mondo)

Una visita per chi verrà

04 Novembre 2024
Questo mese nel podcast ALTRO MODO parliamo di Banca delle Visite ETS, che applica la tradizione del caffè sospeso alle visite mediche. (Michele Simeone)

Vittorio Agnoletto: Il disagio psichico e i tagli allo Stato Sociale

24 Giugno 2024
Il disagio psichico e i tagli allo Stato Sociale. La situazione dei servizi psichiatrici. La rivoluzione disattesa nel centenario della nascita di Basaglia. Intervista e conversazione con Vittor...

Viviamo troppi "unclean air days"

09 Aprile 2024
Nonostante i miglioramenti complessivi l’86,3% della popolazione europea ha sperimentato almeno un "unclean air days". (Alessandro Graziadei)

Video

DNDi: ASAQ, an innovation in malaria treatment