Giornata della memoria: ricordare la Shoah guardando all'oggi

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Per la "Giornata della memoria" Green-Cross Italia pubblica uno scritto di Giorgio Nebbia che porta alla luce, attraverso una serie di testimonianze per così dire "commerciali", alcuni aspetti poco noti ma particolarmente indicativi della logica e della strategia che furono intraprese dai nazisti per avviare il popolo ebraico allo sterminio.

"Non possiamo dimenticare, nel riproporre questo nostro speciale, che l'anno che è appena trascorso è stato denso di avvenimenti che, anche se non sono nemmeno lontanamente paragonabili all'Olocausto, hanno influenzato negativamente il panorama dello sviluppo dei diritti umani a livello globale" - scrive Elio Pacilio di Green Cross Italia. "Sono continuate le tensioni internazionali che hanno acuito le tensioni tra i popoli, sparato culture e tracciato profondi solchi tra grandi religioni. La guerra in Iraq, la perdurante tensione in Medio Oriente, i cosiddetti conflitti a bassa intensità che insanguinano l'Africa, le tensioni diplomatiche nell'area asiatica, il perdurare delle tensioni nelle Ex Repubbliche Sovietiche e l'instabilità dell'Afghanistan del dopo Talebani, sono stati, nell'anno passato, tutti drammatici capitoli aperti dei quali non si intravedono soluzioni sostenibili".

Come Green Cross non ci stancheremo mai di sostenere che la guerra e la violenza non rappresentano una soluzione e che il superamento delle tensioni internazionali deve passare attraverso la mediazione, la cooperazione e il dialogo, per avviare tutti i popoli della Terra sulla strada di uno sviluppo sostenibile in armonia con il pianeta. In questa logica il nostro speciale vuole offrire un momento di riflessione su tutti gli olocausti, passati e presenti, piccoli e grandi che hanno funestato o funestano, ancora oggi, la Terra. Per evitare che la vita delle generazioni future sia funestata da avvenimenti di questo tipo.

Lo scorso novembre l'Assemblea plenaria dell'ONU ha invitato le nazioni a ricordare la Shoah il 27 gennaio e a mantenere vivo il ricordo per le generazioni future. La risoluzione presentata da Israele e da altri 90 paesi ripudia anche ogni forma di relativizzazione o di negazione dei crimini nazionalsocialisti e condanna ogni forma di intolleranza religiosa, violenza e discriminazione. Nel gennaio 2005 l'Assemblea Generale dell'ONU aveva per la prima volta ricordato la liberazione dei campi di concentramento nazionalsocialisti e commemorato sei milioni di Ebrei, mezzo milione di Sinti e Rom e tutte le altre vittime del Nazionalsocialismo. Il 27 gennaio 1945 l'Armata Rossa liberò il campo di concentramento di Auschwitz. In quella specie di "complesso industriale" i nazionalsocialisti assassinarono oltre un milione di persone. A partire da quest'anno l'anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz è commemorato come Giornata della memoria dell'Olocausto.

"Il richiamo dell'Unione e dei Freiheitlichen a dichiarazioni del Capo di Governo Berlusconi e di altri esponenti politici della destra non servono poi certo a cancellare il nostro passato nazista o a eliminare l'esistenza dei neo-nazisti. La raccolta di offerte per la posa di un monumento alla memoria delle vittime della Shoah è certamente una bella cosa, ma non basta. Il Sudtirolo ufficiale deve finalmente riconoscere la propria storia, una storia in cui i Sudtirolesi sono stati vittime ma anche carnefici. Non può esserci indulgenza per i figli ideologici di quei carnefici: il nazismo non è un atto goliardico" - scrive l'Associazione per i popoli minacciati che ha sede a Bolzano. "Il Sudtirolo dovrebbe dichiarare l'8 settembre 1943 - il giorno dell'entrata delle truppe della Wehrmacht e di altre bande naziste in Sudtirolo - come giornata della memoria della Shoah. Allora iniziò la sofferenza degli Ebrei di Merano". [GB]

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