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Persone straniere: una legge priva di bilancio
Migrazioni
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Foto: Unsplash.com
Il disegno di legge che riguarda il bilancio dello stato ha appena iniziato il suo iter parlamentare. A commentare le prime storture, che delineano profili discriminatori, è l’Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione). Quattro i profili che riguardano le persone straniere nel percorso di accertamento della cittadinanza; nell’accesso al bonus nascite, nel riconoscimento del diritto alla riduzione contributiva e delle detrazioni fiscali per le famiglie con figli a carico.
1) Contributo controverso
Secondo quanto riportato da Asgi, nella proposta di legge, all’articolo 106, si eleva a 600 euro il contributo per “le controversie in materia di accertamento della cittadinanza italiana”. Un passaggio, questo delle controversie, che farebbe riferimento a chi fa domanda di cittadinanza iure sanguinis e che, a oggi, già paga 518 euro, ma in un contributo all’erario unificato per l’intera pratica che riguarda le persone a lui/lei collegate.
Ora, invece, la norma prevede che questo contributo sia dovuto “per ciascuna parte ricorrente anche se la domanda è proposta congiuntamente nel medesimo giudizio”. In poche parole, ogni persona dovrà sborsare 600 euro, raggiungendo così un importo non di poco conto per la stessa famiglia, che si potrebbe trovare in difficoltà. Quindi verrebbe meno la tutela giudiziaria del diritto.
La singolarità dei condomini
Oltre al non secondario aspetto del costo che sale per un tipo di richiesta di cittadinanza che a oggi risulta essere maggioritario, c’è una discutibile singolarità: “per tutti gli altri contenziosi giudiziari con una pluralità di attori (ad es. quando tutti i condomini agiscono insieme), il contributo da pagare allo stato per accedere alla giustizia è unico”.
La discriminazione rispetto ai migranti di origine italiana
Se l’intento, scrive Asgi, fosse quello di scoraggiare le domande che arrivano da persone migranti di origine italiana (che di fatto possono anche non esser mai state in Italia, né conoscere la lingua) si dovrebbe apertamente modificare la legge, non far venir meno quello che per legge è ancora un diritto che verrebbe di fatto sottratto alle persone più povere (ed ecco la discriminazione)...






