Antimafia: appello a Napolitano per sentenza Campagna

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Il 4 novembre scorso è stato scarcerato Gerlando Alberti junior, condannato in primo grado dalla Corte d'Assise di Messina per l'omicidio di Graziella Campagna. Il giudice estensore della sentenza di primo grado non l'ha depositata nei tempi prescritti (600 giorni, cioè quasi due anni), facendo così scadere i termini della custodia cautelare. Questa negligenza permette che, in attesa del processo d'appello, la sentenza di primo grado resti sostanzialmente inapplicata.

Amara e sarcastica la conclusione di Nadia Furnari, in un articolo sul numero di ottobre di Antimafia2000. Effettuando un rapido calcolo la Furnari scrive che "Scrivendo solo una pagina al giorno" non ci sarebbe stata questa negligenza. Dopo aver riportato il parere sulla vicenda dell'avvocato Repici l'articolo si conclude affermando "Solo l'idea che colui che la Corte d'Assise ha condannato l'11 dicembre del 2004 per l'omicidio della povera Graziella sarebbe uscito a causa di un ritardo nel deposito della sentenza, non avrebbe dovuto far dormire la notte. Era un impegno civile, non solo professionale. Come non avere la terribile percezione che Graziella, di fatto, è stata uccisa un'altra volta?".

L'associazione Rita Atria, nata in memoria della giovane ragazza suicidatasi nel 1992, ha lanciato un appello dal suo sito ufficiale. Nell'appello, sostenuto anche da altre riviste e associazioni antimafia e indirizzato al capo dello Stato Giorgio Napolitano e al Ministro di Grazia e Giustizia Clemente Mastella, l'associazione chiede che si ponga fine a quella che definisce una "vergogna di stato" e di sottoporre a procedimento disciplinare il giudice "che ha permesso la mortificazione della Giustizia".

L'appello attacca duramente "l'assordante silenzio delle istituzioni" sulla vicenda e "le ipotesi di intrecci tra uomini di stato e mafia ampiamente documentate in interrogazioni parlamentari, in relazioni delle commissioni antimafia, in atti ufficiali". I promotori dell'appello ricordano che tantissime volte viene chiesto alla società civile di ribellarsi, di non chinare la testa davanti alle mafie. La società civile questo lo fa da tanti anni, ma non può essere lasciata sola. Ha quindi "bisogno di affidarci a uomini di stato in cui crediamo e soprattutto abbiamo bisogno di sentirli dalla parte giusta". Il ministro Mastella ha già inviato due ispettori a Messina per verificare eventuali ritardi o inadempienze.

E' possibile firmare l'appello nella home page del sito ufficiale dell'associazione Rita Atria, fino al 12 dicembre, quando la raccolta firme sarà conclusa.

E nelle giornate di venerdì 17, sabato 18 e domenica 19 novembre Libera promuove a Roma "Contromafie", la prima edizione degli Stati generali dell'antimafia. L'iniziativa è finalizzata a raccogliere idee, indicare percorsi e suggerire proposte per un rinnovato impegno antimafia. Saranno chiamati a portare il proprio contributo associazioni, cooperative, scuole, enti locali, mezzi di informazione, rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell'ordine, magistrati e singoli operatori che in questi anni si sono impegnati sul fronte della lotta alle mafie nel nostro Paese. [ADF]

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