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Guatemala: Berger vince le presidenziali
Giustizia e criminalità
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In un ballottaggio molto serrato, che ha però registrato un'affluenza alle urne di meno del 45% degli aventi diritto, il candidato del centro-destra Oscar Berger ha vinto le elezioni presidenziali del Paese Centroamericano: lo riferisce l'agenzia Misna riportando fonti del Tribunale supremo elettorale (Tse) del Guatemala secondo le quali col 94,20% delle schede scrutinate Berger, candidato della Grande alleanza nazionale (Gana), ha ottenuto il 54% dei voti, mentre il suo rivale, Alvaro Colom, di Unità nazionale della speranza (Une), avrebbe raggiunto solo il 46%.
Il presidente eletto ha dichiarato di voler lavorare con "molta austerità formando una buona squadra di governo per costruire un Paese migliore", ma le premesse sono incerte. Berger, infatti, già sindaco della capitale, avvocato, latifondista e imprenditore aveva subìto una disastrosa sconfitta nelle presidenziali di cinque anni fa in seguito alla quale aveva dichiarato di voler abbandonare la scena politica; a riesumarlo sarebbero stati gli interessi della destra ricca e latifondista.
Sia Berger che Colom erano candidati di partiti di destra dell'opposizione. L'ex dittatore, il generale Efraim Rios Montt, che si era candidato per il partito al potere, il Fronte Repubblicano del Guatemala, era stato sconfitto al primo turno il 9 novembre scorso, mentre il presidente uscente, Alfonso Portillo, non era eleggibile per un altro mandato.
La popolazione guatemalteca si è trovata alle urne per la seconda volta dopo gli Accordi di Pace per votare il nuovo Presidente del Congresso. In vista di questa tornata elettorale, che pare non abbia assistito a scontri verificatisi invece nella precedente sessione, la società civile guatemalteca aveva chiesto la "possibilità di costruire una democrazia che non si caratterizzi solo per la presenza di elezioni ma anche per la partecipazione di tutti i settori sociali e per la chiarezza di quali siano i poteri dello stato" e l'appoggio della comunità internazionale per monitorare il corretto svolgimento delle elezioni.
Il neo-eletto presidente Berger assumerà il suo incarico il 14 gennaio. Fra i compiti del nuovo esecutivo vi è quello di realizzare l'accordo di pace firmato nel 1996 per metter fine a sette anni di guerriglia. L'accordo fra il governo e i guerriglieri prevede un estensivo programma di lotta alla povertà e Berger avrebbe proposto una collaborazione con Rigoberta Menchù, la paladina dei diritti degli indios, premio Nobel per la pace 1992. Tra le prime decisioni che il nuovo governo dovrà affrontare vi è quella della sorte dell'ex dittatore, il generale Rios Montt, che le associazioni per la difesa dei diritti umani chiedono sia processato per i crimini commessi durante il suo regime negli anni '80. [GB]