Amnesty: le forze di Polizia italiane assumano le proprie responsabilità

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In merito alle recenti sentenze riguardanti le uccisioni di Federico Aldrovandi e Gabriele Sandri, Amnesty International chiede l'assunzione di responsabilità per le violazioni dei diritti umani commesse da pubblici ufficiali, comprese le forze di Polizia. "Le sentenze riguardanti le due uccisioni chiamano in causa la responsabilità delle forze di Polizia italiane circa l'uso delle armi da fuoco e della forza" - afferma Amnesty.

"Inserendosi in un contesto più ampio, caratterizzato dalla mancanza di un organismo indipendente di monitoraggio sui diritti umani e sull'operato delle forze di polizia, richiesto dagli standard internazionali e sollecitato da tempo da Amnesty International, le due sentenze devono interrogare le autorità italiane in merito alla formazione e al comportamento degli agenti di polizia e alla loro responsabilità circa la protezione delle persone".

Secondo Amnesty International, l'assunzione di responsabilità per le violazioni dei diritti umani commesse da pubblici ufficiali, comprese le forze di polizia, dev'essere la norma. "Le autorità italiane devono dare attuazione alle raccomandazioni degli organismi internazionali per prevenire ulteriori tragici casi del genere". Amnesty International ha seguito sin dall'inizio entrambe le vicende, considerandole significative in relazione al tema dell'accertamento delle responsabilità delle forze di polizia per violazioni dei diritti umani. L'organizzazione annuncia che "si esprimerà con maggiore dettaglio nel momento in cui saranno note le motivazioni delle sentenze".

Nei giorni scorsi il tribunale di Ferrara ha condannato a tre anni e sei mesi i quattro poliziotti accusati di eccesso colposo nell'omicidio colposo di Federico Aldrovandi, il ragazzo di 18 anni morto il 25 settembre 2005 durante un intervento di Polizia. Il pm Nicola Proto aveva chiesto condanne per tre anni e otto mesi a ciascuno dei quattro agenti. L'accusa è di aver ecceduto nel loro intervento, di non aver raccolto le richieste di aiuto del ragazzo, di aver infierito su di lui in una colluttazione imprudente usando i manganelli che poi si sono rotti.

Alcuni giorni fa la corte d’Assise di Arezzo ha condannato a sei anni di reclusione il poliziotto Luigi Spaccarotella, che l’ 11 novembre 2007, nell’area di servizio Badia al Pino, vicino ad Arezzo, uccise con un colpo di pistola il tifoso laziale Gabriele Sandri. Il poliziotto, imputato di omicidio volontario, è stato dichiarato colpevole di omicidio colposo. Il pm aveva chiesto una pena di 14 anni di reclusione. [GB]

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