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Georgia: il cambio al potere inquieta Mosca
Politica
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Dopo la cacciata di Shevardnadze, avvenuta nei giorni scorsi in seguito ad una sommossa popolare pacifica guidata dalle opposizioni, queste ultime si preparano alle elezioni presidenziali previste per inizio gennaio. Vi è chi si chiede se il candidato designato da queste ultime, Mikael Saakashvili sia un brillante condottiero di crociate anti-corruzione o un populista radicale. E Mosca teme per la propria posizione nel Caucaso.
In Georgia le elezioni che inizieranno a delineare il periodo post- Shevardnadze si terranno il 4 gennaio prossimo ma sembra scontata l'elezione alla carica di Presidente del leader delle proteste popolari che hanno portato alla caduta dell'ex Ministro degli esteri dell'Unione Sovietica. Mikael Saakashvili, 35 anni, sta ora cavalcando il successo di quella che è già ricordata come la "rivoluzione delle rose", per le bandiere raffiguranti una rosa rossa sventolate a migliaia durante le proteste di piazza. In una conferenza stampa tenuta la scorso 26 novembre si è detto sicuro della propria elezione.
Molti analisti politici georgiani, pur non negando il carisma e l'abilità di Saakashvili, sottolineano come quest'ultimo viva del rapporto che riesce a creare con l'opinione pubblica e che questa caratteristica non è detto sia sufficente a portarlo al successo nel governare un Paese al limite del baratro.
Intanto, ed a sorpresa, Saakashvili ha aperto alla Russia nonostante sia considerato un filo-occidentale. "E' una nostra proprietà strategica quella di mantenere relazioni normali con tutti i Paesi, in primo luogo la Russia", ha dichiarato annunciando una sua prossima visita a Mosca. Ma nonostante Vladimir Putin abbia all'ultimo momento scaricato Shevardnadze affermando che la sua caduta è conseguenza logica di errori "in politica interna, estera e in politica economica", vi è molta irrequietezza a Mosca rispetto a questo cambio di pedine nello scacchiere del Caucaso. In particolare i vertici del Cremlino temono che una Georgia instabile possa creare ancora più difficoltà nella vicina Cecenia ed ulteriori flussi di immigrati dalla regione. Sono già infatti 198mila i georgiani che attualmente risiedono in Russia ed il loro numero, dal 1989 è aumentato del 51%. [DS]
Altre fonti: Eurasianet






