Migranti: la foto del Dossier Caritas/Migrante

Stampa

E' stato presentato a Roma e in altre 12 città italiane il Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes che fotografa la situazione italiana. Cinque le parti in cui si articola il volume: Il contesto europeo e internazionale, Gli stranieri soggiornanti in Italia, L'inserimento socio-culturale, Il mondo del lavoro, I contesti regionali. Inoltre un inserto speciale dedicato ai rifugiati. Il Dossier stima tra il 2000 e l'inizio del 2004 il raddoppio delle presenze regolari, che arrivano a 2 milioni e 600 mila. Un dato superiore a quello delle persone registrate dal Ministero dell'Interno (circa 2,3 milioni), perché comprensivo anche dei 400.000 minori, aumentati al ritmo di 65.000 l'anno. Non è solo il numero a fare impressione. A questo si aggiunge la netta prevalenza delle persone sposate, il fatto che un sesto delle presenze è costituita da minori, l'elevato numero annuale di ricongiungimenti familiari, l'assoluto predominio dei motivi di soggiorno stabile (lavoro e famiglia).

Il volume è rinnovato nella veste editoriale, ampliato nelle pagine (512), potenziato nei capitoli (60) e nelle collaborazioni (85 tra autori e membri del Comitato scientifico). La Presidenza del "Dossier", a commento di questa sorta di enciclopedia annuale sull'andamento del fenomeno migratorio, sostiene che "l'immigrazione va presentata come un'opportunità per rimediare ad alcune carenze del passato, affrontare meglio il presente e programmare con maggiore fiducia il futuro". A mancare è spesso l'atteggiamento di incontro e di valorizzazione dell'altro per cui, come si rileva da diverse indagini, i "nuovi cittadini" si sentono inquadrati come persone necessarie nel sistema produttivo ma scarsamente apprezzati.

Secondo i redattori del Dossier la politica migratoria va inquadrata in un'ottica europea, fatta non solo di controlli e di prevenzione ma anche di effettiva collaborazione con i paesi di partenza e con politiche più efficaci di inserimento, come auspicato dal segretario generale dell'ONU Kofi Annan. "Per quanto riguarda il rapporto tra le religioni - affermano ancora i direttori dei tre organismi curatori del rapporto, mons. Vittorio Nozza, mons. Luigi Petris e mons. Guerino Di Tora - l'esempio di Giovanni Paolo II ci conferma nella speranza che la convivenza può diventare una grande opportunità spirituale e societaria a condizione che tutti invochino Dio come fonte di pace".

Ultime su questo tema

Editoriale - Parliamo di Patria, allora

04 Novembre 2025
Poveri e sfortunati sono gli Stati in cui i cittadini si riconoscono come comunità solo attraverso l’esercito.  (Raffaele Crocco)

La pace senza donne non è pace

01 Novembre 2025
Le donne continuano a essere assenti dai tavoli negoziali dove si decide della pace e del futuro di tutti e tutte. (Maddalena D’Aquilio)

La Lungimiranza del Malawi: il fotoreportage

22 Ottobre 2025
Il fotoreportage dal Malawi di Silvia Orri.

Celebrato il pacificatore solo silenzio mentre a Gaza si continua a morire

20 Ottobre 2025
Arma infame: peggiorano fame e malattie. I coloni bloccano i camion e il valico di Rafah resta chiuso. Per debellare meningite, diarrea, malattie respiratorie ci vorrà un lavoro «gigantesco». ...

Dopo la bomba sotto la casa del collega Sigfrido Ranucci...

17 Ottobre 2025
La solidarietà di tutta la redazione a Ranucci e alla sua famiglia. Ma non basta la solidarietà dopo le bombe. (Raffaele Crocco)

Video

Marco Revelli: 'Costruire e praticare la democrazia'