Democrazia in Iraq come nei Balcani?

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"La disfatta delle liste civiche della Bosnia e dell'Erzegovina a fine 2002, ma beninteso ancora più l'assassinio di Zoran Djindjic, Primo ministro serbo, il 12 marzo 2003 dimostrano come tanto in Bosnia ed Erzegovina che in Serbia e in Kosovo la comunità internazionale ha ingenuamente sottostimato la complessità e difficoltà del processo di transizione e di democratizzazione" chiarisce Solioz. "C'è proprio da scommettere che questa agenzia (USAid) applicherà all'Irak il modello sperimentato inizialmente in Libano e poi nei Balcani che consiste nel lanciare - per prendere il caso della Serbia - 366 progetti in 297 municipalità diverse senza curarsi né dell'adeguamento delle iniziative né della loro durata". Intanto la posizione assunta dall'Albania in pieno sostegno all'intervento USA in Iraq sembra verrà ripagata in fretta. L'ambasciatore americano a Tirana, James Jeffrey, ha reso noto che sarebbe già pronto un programma di aiuti per 40 milioni di dollari. Altro Paese schierato incondizionatamente con gli USA è la Bulgaria che attende il sostengo finanziario USA. "Siamo strattonati tra l'integrazione europea ed il Bangladesh", afferma Asen Balikci, antropologo, intervistato dall'Osservatorio sui Balcani "Perché sfruttare sottopagandoli i lavoratori del Bangladesh se si può farlo nel cuore dell'Europa, con i lavoratori bulgari?".

Fonte: Osservatorio sui Balcani

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