Dai municipi alla Costituzione

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St. Denis, 12 e 13 Novembre. Continuano al Forum degli enti locali (FAL) i lavori dei laboratori. Ai servizi pubblici e di interesse generale sono dedicati i lavori del quarto laboratorio che si pone in modo critico rispetto al dibattito sui GATS e al recente Libro Verde della Commissione Europea (21 maggio 2003), ma soprattutto rispetto ad alcuni passaggi e lacune dell'attuale testo di Convenzione Europea, mettendo un forte accento sulla necessità di preservare i servizi pubblici di interesse generale dalle politiche di mercificazione.

Il quinto laboratorio e' dedicato allo sviluppo sostenibile e alla solidarietà e sta sviluppando numerose proposte ricollegandosi alla necessità di una direttiva quadro sui servizi pubblici, ma anche analizzando in che modo le parole chiave della trasversalità, della prossimità e dell'innovazione possano permeare e dare forma alle politiche di solidarietà sociale. Queste tematiche si collegano direttamente al sesto laboratorio, sui diritti umani nelle città. A differenza degli altri laboratori, qui si lavora a partire da tre cinque domande: "in che misura la Carta europea dei diritti umani nelle citta', oggetto degli incontri di Barcellona e Venezia (e nel 2004 di Norimberga) ha contribuito al progresso e alla promozione dei diritti umani? In che modo allargare la rete dei firmatari? Quale controllo si puo' esercitare sull'applicazione della Carta da parte dei firmatari? Come far progredire le direttive europee sulle questioni dei diritti umani nelle città?"

Dal settimo laboratorio sul ruolo degli enti locali nella promozione di politiche di pace arrivano le proposte piu' concrete per una riforma dell'attuale bozza europea di Convenzione: l'inclusione di un preambolo che si ispiri alla Carta europea dei diritti umani nelle citta'; l'inclusione di un riferimento al ruolo dei municipi nella cooperazione decentralizzata; il riconoscimento del ruolo potenziale dei municipi nella prevenzione dei conflitti e l'importanza della cultura di pace dal quartiere al pianeta; il riferimento
alla cittadinanza degli abitanti e al diritto di voto nelle elezioni locali; il riferimento alla cittadinanza europea nel riconoscimento dei diritti della persona integrando le nozioni di diritti umani, economici, sociali, culturali e ecologici.

Da più parti si afferma che la revisione del testo di Convenzione, accanto a questi contenuti, dovrebbe innanzitutto rivedere le modalità stesse della "costituente" e la sua mancanza di prospettiva partecipativa, di per sè una carenza di legittimazione dell'intero lavoro. E' nell'aria la convocazione di una manifestazione di respiro europeo il 9 maggio 2004 per affermare i principi di una costituzione europea partecipativa, inclusiva, di forte affermazione dei valori della pace, del lavoro e della solidarietà sociale.

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