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L’incertezza tedesca
Codici di condotta
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Foto: Unsplash.com
Dopo sedici anni, Angela Merkel non si è presentata alle elezioni tedesche valide per rinnovare il parlamento e scegliere il nuovo Governo. Dopo sedici anni, il partito cristiano-democratico di cui la Cancelliera fa parte non è uscito dal voto come vincitore, lasciando lo scettro – seppur di poco – ai socialdemocratici.
Basterebbe questo per indicare quanto le elezioni di domenica abbiano segnato un punto di svolta per la Germania. Dopo anni in cui recarsi alle urne sembrava una semplice formalità e gli unici dubbi riguardavano le alleanze e la nuova composizione del governo Merkel, questa volta Berlino si è svegliata dopo il voto in un clima di incertezza. Non si sa quali formazioni riusciranno a formare un governo: la Spd ha il maggior numero di seggi e proverà a convincere Verdi e Liberali, ma questi verranno corteggiati anche dalla Cdu e non è da escludere nemmeno una nuova Große Koalition tra i due maggiori partiti. Dal patto di governo dipenderà anche la scelta del cancelliere: il socialdemocratico Olaf Scholz parte davanti a tutti, ma nel caso fallisse il suo tentativo di formare una squadra la carica potrebbe essere offerta a Armin Laschet. La campagna elettorale disastrosa di quest’ultimo, poi, potrebbe portare il centrodestra ad indicare una figura alternativa, con maggiori speranze di convincere le altre forze politiche a coalizzarsi.
Se il voto non è riuscito a chiarire quale sarà il futuro politico della Germania, ha invece dato alcune indicazioni precise per quanto riguarda la situazione attuale. La prima riguarda, purtroppo, l’affermazione dell’estrema destra tedesca...