Kuala Lumpur abolisce la pena di morte

Stampa

Il 10 giugno  il governo della Malaysia ha confermato l’abolizione della pena di morte, sanzione prevista per 33 diversi reati e applicata in via obbligatoria per 11 di questi considerati di particolare rilevanza criminale o sociale. Il dibattito a riguardo durava almeno dal 2018 e si è concluso l’8 giugno scorso con l’analisi del rapporto sulle pene alternative presentato al gabinetto governativo. La recente decisione è parte di una più ampia riforma del sistema penale che va dalle fasi istruttorie fino alla realtà degli istituti di pena.

A dare l’annuncio è stato il ministro Wan Junadi Tuanku Jaafar, che agisce con le funzioni di ministro della Giustizia e che ha spiegato che la pena capitale sarà sostituita da altre sanzioni a discrezione dei giudici.

Inoltre, con quella che Wan Junaidi ha indicato come “un’azione di alto significato per assicurare che gli emendamenti alle leggi pertinenti accolgano i principi di ‘proporzionalità’ e costituzionalità in qualunque successiva proposta al governo”, saranno condotti ulteriori approfondimenti in collaborazione con la Camera del Procuratore generale, la divisione per gli Affari legali del Dipartimento del primo ministro e altri ministeri e dipartimenti coinvolti.

Gli studi del governo prenderanno in esame le sentenze alternative per gli 11 reati per i quali finora la pena di morte era obbligatoria, tra cui, ha indicato il ministro, il traffico di stupefacenti. Le consultazioni riguarderanno anche i 22 altri reati per i quali la decisione di comminare la pena capitale era affidata ai giudici.

Secondo Amnesty International, sono state 469 le esecuzioni dall’indipendenza della Malaysia nel 1957 e sarebbero 1.281 i detenuti nel braccio della morte, il 73% dei quali condannati per reati di droga.

Tra i 10 Paesi dell’Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean) di cui la Malaysia è tra i Paesi fondatori, soltanto le Filippine e la Cambogia hanno abolito la pena capitale, mentre per altri tre (Brunei, Laos e Myanmar) la sospensione delle esecuzioni da almeno 25 anni sembrava avere aperto all’abolizione di fatto...

Segue su Asianews.it

Ultime su questo tema

Editoriale - Parliamo di Patria, allora

04 Novembre 2025
Poveri e sfortunati sono gli Stati in cui i cittadini si riconoscono come comunità solo attraverso l’esercito.  (Raffaele Crocco)

La pace senza donne non è pace

01 Novembre 2025
Le donne continuano a essere assenti dai tavoli negoziali dove si decide della pace e del futuro di tutti e tutte. (Maddalena D’Aquilio)

Pane e veleni, la vicenda del petrolchimico di Porto Torres

27 Ottobre 2025
Porto Torres emblema della macroscopica contraddizione che ha contraddistinto lo sviluppo industriale del nostro paese. (Rita Cantalino)

La Lungimiranza del Malawi: il fotoreportage

22 Ottobre 2025
Il fotoreportage dal Malawi di Silvia Orri.

Celebrato il pacificatore solo silenzio mentre a Gaza si continua a morire

20 Ottobre 2025
Arma infame: peggiorano fame e malattie. I coloni bloccano i camion e il valico di Rafah resta chiuso. Per debellare meningite, diarrea, malattie respiratorie ci vorrà un lavoro «gigantesco». ...

Video

Pier Luigi Vigna sulla Responsabilità Sociale d'Impresa