Covid 19: l’Italia si ritira da Defender Europe

Stampa

Nei giorni della grande emergenza sanitaria legata al Coronavirus è in corso un’altra questione, di tutt’altro genere, ma altrettanto ingente: l’esercitazione militare Defender Europe. Il numero uno della Nato, Jens Stoltenberg, l’ha definita “il più grande spiegamento di forze Usa in Europa dalla fine della Guerra Fredda”. La contemporaneità dei due eventi ha creato e sta creando allarmi, preoccupazioni e congetture. Per prima c’è da rilevare una notizia positiva che arriva dall’Italia. In controtendenza con quanto sta avvenendo negli altri paesi europei che hanno mantenuto l’esercitazione il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, ha annunciato ieri che non parteciperà a Defender 2020, in programma dal 27 aprile al 22 maggio. “Gli uomini e le donne della Difesa sono in campo senza sosta per fronteggiare, in questo delicato momento, l’emergenza sanitaria e per garantire l’attuazione delle importanti delibere decise del governo. Per questo ho valutato, congiuntamente con lo Stato maggiore della Difesa e informando il Comando Nato, di non confermare il nostro contributo all’esercitazione Defender 2020. Pur sostenendo il valore strategico dell’esercitazione, ho ritenuto opportuno mantenere massimo l’apporto delle Forze armate in questa situazione”. La partecipazione italiana prevedeva l’impiego di un gruppo operativo della Brigata Folgore in Lettonia e un gruppo operativo della Brigata Garibaldi in Germania.

Ma andiamo con ordine: cos’è e in cosa consiste questa esercitazione. Si tratta del dispiegamento di una forza da combattimento pienamente operativa delle dimensioni di una divisione dagli Stati Uniti all’Europa. L’esercitazione è partita ufficialmente venerdì 28 febbraio con le prime due colonne su ruote di soldati e attrezzature che dagli Stati Uniti sono arrivate in Polonia attraverso il valico di frontiera di Kołbaskowo. Gli effettivi e i mezzi coinvolti provengono da quattro Stati Usa per arrivare in sette diversi Stati Europei: Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Germania, Paesi Bassi e Belgio. Defender Europe ha come obiettivo principale quello di dimostrare la capacità dei militari statunitensi di schierare rapidamente una grande forza per sostenere la Nato e rispondere a qualsiasi crisi.

Come spesso accade, però, oltre agli obiettivi dichiarati ne possiamo rintracciare altri. “E’ probabile che un così massiccio dispiegamento – dice Francesco Vignarca, coordinatore di Rete Disarmo in un’intervista pubblicata dal Movimento Non Violento – serva anche a testare le capacità di inter-comunicazione con nuove tecnologie mobili e wifi di una forza armata così rilevante. C’è poi anche l’elemento della logistica e dei trasferimenti di natura (o a servizio) militare in Europa, che negli ultimi anni è stata utilizzata come elemento per spingere la stessa Unione Europea ad investire alcuni miliardi di euro sulle infrastrutture continentali (strade, porti, ferrovie) proprio in ottica di trasporto truppe e mezzi. Una esercitazione di questo tipo e di questa portata ovviamente costituisce un banco di prova molto forte a riguardo (anche in termini di “forzatura” verso nuove spese in tal senso)”.

L’esercitazione si svolgerà in un prima fase con circa 20mila effettivi (12.250 in servizio attivo, 7.000 provenienti dalle Guardie Nazionali di 12 Stati USA, 750 provenienti dalla riserva) che verranno trasferiti via nave nei Paesi europei. Assieme a loro ci saranno oltre 20mila elementi di equipaggiamento. Nella giornata di ieri, però, è arrivato un passo indietro anche dagli Stati Uniti legato al Coronavirus: “Dopo un’attenta revisione delle attività in corso su Defender-Europe 20 e alla luce dell’attuale epidemia di Coronavirus, modificheremo l’esercizio riducendo il numero di partecipanti statunitensi. Le attività associate all’esercizio verranno adattate di conseguenza e lavoreremo a stretto contatto con alleati e partner per raggiungere i nostri obiettivi di formazione con la massima priorità”.

L’esercitazione prevede che, dopo il trasferimento trans-oceanico i membri dei servizi militari statunitensi, si dislocheranno in tutta la regione per stabilire basi consolidate intermedie con forze multinazionali e partecipare ai vari esercizi annuali già previsti, e che sono quindi considerati al di fuori di “Defender Europe 20”. L’esercitazione avrà però l’obiettivo di collegarli in uno scenario condiviso con un comando coordinato. In questa fase verranno poi dispiegati sui vari territori (con trasferimenti complessivi per 4mila km) anche 13mila elementi di equipaggiamento già presenti in strutture pre-posizionate dell’Esercito statunitense (oltre 10mila in due siti in Germania, poco meno di 2mila in Polonia). Tra i principali sistemi d’arma dispiegati ci saranno: Mitragliatrici Browning M2, Mortai M120, carri armati e blindati M1 Abrams, M109 Paladin, M113 e mezzi da trasporto Himars.

Oltre agli obiettivi di natura più tecnica, per Vignarca,  “rimane l’obiettivo geo-strategicodi dimostrare alla Russia la capacità statunitense e della Nato di agire con forza sul teatro europeo in caso di escalation o addirittura di confronto armato”. Oltre a questo l’altro fine correlato è la pressione sui Governi europei per un aumento degli impegni di spesa militare diretti ed indiretti...

Segue su: Atlanteguerre.it

Ultime su questo tema

La scheggia impazzita di Israele

12 Settembre 2025
Tel Aviv colpisce, implacabile, quando e come gli pare, nella certezza dell’impunità interna e internazionale. (Raffaele Crocco)

Eternit e panini kebab

10 Settembre 2025
Un pellegrinaggio sui campi da rugby italiani, con lo scopo di condividere e raccontare le capacità riabilitative, propedeutiche e inclusive della palla ovale. (Matthias Canapini)

Basta guerra fredda!

30 Agosto 2025
Il recente vertice di Anchorage ha aperto spiragli per un futuro meno segnato da conflitti e contrapposizioni. (Alex Zanotelli e Laura Tussi)

Il lavoro delle Ong nel Mediterraneo, tra minacce e ostruzionismo

29 Agosto 2025
Dopo l’attacco alla Ocean Viking, abbiamo intervistato Sara, Protection officer a bordo della nave Humanity 1. (Maddalena D´Aquilio

Global Sumud Flotilla: resistere per esistere

29 Agosto 2025
Dal Mediterraneo a Gaza: la più grande flottiglia civile mai organizzata per denunciare il genocidio e portare solidarietà al popolo palestinese. (Articolo 21)

Video

Pier Luigi Vigna sulla Responsabilità Sociale d'Impresa