Ankara, un muro al confine con l’Iran contro migrazione e contrabbando

Stampa

Foto: Pixabay.com

Ankara sta costruendo un muro di cemento lungo il confine con l’Iran, nel tentativo di bloccare gli ingressi illegali di migranti economici nel Paese, il traffico di vite umane e le attività di contrabbando. Il fenomeno riguarda in particolare i rifugiati afghani che cercano di raggiungere la Turchia (e poi l’Europa) attraverso la Repubblica islamica; nei giorni scorsi le autorità turche hanno arrestato centinaia di profughi afghani in fuga dai talebani, un fenomeno definito “preoccupante” e in continuo “aumento”.

La frontiera che divide Turchia e Iran è lunga circa 295 km. Fonti locali riferiscono che il muro è costruito da blocchi (o moduli) alti tre metri e larghi due, con un peso di sette tonnellate ciascuno, e si estende dal confine della provincia orientale di Van fino a Dogubayazit nella provincia di Agri e giù fino a Yuksekova nella provincia di Hakkari. È inoltre sostenuto da 110 chilometri di trincee e 103 torri “smart” di sorveglianza a fibra ottica. 

La costruzione di una barriera lungo il confine giunge in un momento storico di crescente flusso migratorio dall’Afghanistan, dove i talebani hanno approfittato del ritiro Usa per assumere il controllo di gran parte del territorio. Finora è stata completata l’installazione di una sezione di tre chilometri nella parete modulare ed è stato scavato un fossato lungo 110 chilometri, oltre alla realizzazione di 76 monoblocchi. Al contempo, le forze di sicurezza stanno conducendo attività di sminamento lungo la frontiera prima di procedere oltre con la costruzione. 

Il quotidiano Cumhuriyet racconta che il lago Van nella Turchia orientale è diventato un “mare di rifugiati” e che il loro numero nel Paese avrebbe raggiunto livelli insostenibili, tali da giustificare l’ira e la preoccupazione della popolazione. Da qui la stretta imposta dalle autorità di Ankara che, negli ultimi tempo, hanno trattenuto diversi gruppi di migranti lungo il confine orientale, impedendone di fatto l’ingresso irregolare nel Paese...

Segue su Asianews.it

Ultime su questo tema

Editoriale - Parliamo di Patria, allora

04 Novembre 2025
Poveri e sfortunati sono gli Stati in cui i cittadini si riconoscono come comunità solo attraverso l’esercito.  (Raffaele Crocco)

La pace senza donne non è pace

01 Novembre 2025
Le donne continuano a essere assenti dai tavoli negoziali dove si decide della pace e del futuro di tutti e tutte. (Maddalena D’Aquilio)

Pane e veleni, la vicenda del petrolchimico di Porto Torres

27 Ottobre 2025
Porto Torres emblema della macroscopica contraddizione che ha contraddistinto lo sviluppo industriale del nostro paese. (Rita Cantalino)

La Lungimiranza del Malawi: il fotoreportage

22 Ottobre 2025
Il fotoreportage dal Malawi di Silvia Orri.

Celebrato il pacificatore solo silenzio mentre a Gaza si continua a morire

20 Ottobre 2025
Arma infame: peggiorano fame e malattie. I coloni bloccano i camion e il valico di Rafah resta chiuso. Per debellare meningite, diarrea, malattie respiratorie ci vorrà un lavoro «gigantesco». ...

Video

Pier Luigi Vigna sulla Responsabilità Sociale d'Impresa