Bruxelles: l’International Water Messengers Days

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Così preziosa da essersi guadagnata l’appellativo di “oro blu” sui mercati finanziari, ma così importante per il futuro dell’umanità da dover essere salvaguardata e resa accessibile nel mondo secondo criteri etici oltre che economici. Parliamo dell’acqua che fino ad oggi e con questi auspici sarà protagonista a Bruxelles dell’Iternational Water Messengers Days, l'evento conclusivo del progetto Portatori d'Acqua. Tra gli argomenti dei dibattiti particolare attenzione verrà posta al riconoscimento dell’acqua come diritto umano da parte dell’Onu e delle Istituzioni europee, principio questo che contrasta con i processi di privatizzazione del prezioso bene in corso in Europa e nel mondo.

Dopo tre anni di azioni e impegni a difesa dell'acqua, all’interno della Campagna internazionale “WATER - Water Access Through Empowerment of Rights” (ACQUA – Accesso all’acqua attraverso la promozione dei diritti) con l’International Water Messengers Days siamo così alla resa dei conti e delle proposte di questa ambiziosa Campagna internazionale organizzata da un nutrito consorzio di Ong e associazioni quali Cevi, Solidarietà e Cooperazione Cipsi, Cospe, Legambiente e altre ong europee (Cerai - Spagna; Humanitas - Slovenia; France Libertés - France; Green - Belgium; Kessa Dimitra - Greece).

Una resa dei conti quanto mai urgente perché a quanto ci ha già anticipato il Cispi, autore della Carta Etica della solidarietà internazionale insieme al Comitato Italiano per il Contratto Mondiale sull’Acqua e Cevi “1,6 miliardi di persone nel mondo non hanno accesso all’acqua potabile; 2,6 miliardi di persone non hanno accesso ai servizi igienico-sanitari di base; 5 milioni di persone muoiono ogni anno per malattie legate all’acqua; 1,8 milioni di bambini muoiono ogni anno per malattie connesse alla mancanza d’acqua potabile (4.900 bambini al giorno, in 8 mesi tutti i bambini d’Italia); un bambino nato in un paese industrializzato consuma acqua da 30 a 50 volte più di un bambino di un paese povero; In Italia si perdono dalle condutture 104 litri d’acqua per abitante al giorno, pari al 27% dell’acqua prelevata; 1/3 degli italiani non ha un accesso regolare e sufficiente di acqua potabile; ogni italiano consuma 213 litri di acqua al giorno: 39% per bagno e doccia, 20% per sanitari, 12% per bucato, 10% per stoviglie, 6% per cucina, 6% per giardino e lavaggi auto, 1% per bere e 6% per altri usi”.

Numeri importanti e quanto mai inquietanti ai quali l'evento internazionale - articolato in tre giorni di lavori, incontri e presentazioni di esperienze sull’acqua, ma non solo - tenterà di dare delle soluzioni a cominciare dall’esigenza di educare le future generazioni sull’uso e l’importanza di quell’”oro blu” al quale nessuno può rinunciare. Per questo i lavori saranno animati oltre che da numerosi esperti, anche da oltre 90 studenti e insegnanti in rappresentanza di 21 Istituti scolastici delle scuole superiori, medie ed elementari, di Francia, Olanda, Grecia, Italia e Slovenia che si incontreranno e si confronteranno sul tema dell’acqua a partire dallo scambio di esperienze e percorsi didattici realizzati nei rispettivi paesi.

Gli studenti indirizzeranno al Parlamento Europeo messaggi e domande in merito all’attuazione del diritto all'acqua, che avranno elaborati durante i diversi workshop previsti su: acqua e biodiversità, acqua e diritti umani, acqua e relazioni Nord/Sud, acqua e cambiamento climatico, usi dell’'acqua (domestico, agricolo e industriale), acqua e città... In chiusura la tre giorni “confluirà” in una manifestazione pubblica "Acqua per tutti, tutti per l'acqua", a cui parteciperanno oltre "i portatori d'acqua" provenienti da Francia, Olanda, Grecia e Italia anche 2.000 giovani provenienti dalle scuole di tutta Europa.

L'incontro internazionale dei “Portatori d'Acqua” costituisce dunque quello che per il consorzio di ong e associazioni che lo hanno voluto “è un investimento culturale, un atto di fiducia sui giovani e sulle future generazioni dei cittadini europei che hanno in comune la consapevolezza che l’acqua non è una merce, ma un bene comune, un diritto umano da garantire a tutti” come dichiarato dal Parlamento Europeo nel Marzo 2006 (.pdf).

Per fare questo gli organizzatori hanno le idee chiare: “occorrono continue azioni di campaigning per l’implementazione di azioni legislative già adottate da alcuni paesi quali l’Italia, la Bolivia, l’Uruguay, l’Argentina e la promozione di progetti di cooperazione decentrata al fine di stimolare l’allocazione di risorse per migliorare l’accesso all’acqua e promuovere cambiamenti culturali delle istituzioni pubbliche contro la cultura dello spreco”, senza dimenticare di “favorire il processo partecipativo attraverso il coinvolgimento di associazioni, movimenti, istituzioni quali la Commissione Europea e gli Stati membri dell’UE”.

La “brocca”, passa ora proprio al Parlamento europeo e gli Stati membri dell’UE, in un contesto politico sempre più conscio che dalle politiche future in materia di gestione dell’acqua e dalla nostra capacità di non sprecare questa risorsa dipenderà la sete del Pianeta.

Alessandro Graziadei

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