Usa: il G8 limita sviluppo e libertà di protesta

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Mentre a Sea Island in Georgia ha inizio il summit dei G8, la società civile italiana e mondiale rilancia le richieste di impegni concreti per risolvere le piaghe che affliggono il nostro pianeta. I leaders delle nazioni più industrializzate del pianeta si incontreranno a porte chiuse con la presenza di un rapprensentate dell'UE per decidere le strategie politiche, economiche e sociali per tutto il mondo. Alcuni rappresentanti della società civile italiana chiedono al governo italiano di dare il suo contributo affinché dal summit giungano segnali politici chiari sulla serietà dell'impegno dei paesi più industrializzati per gli Obiettivi del Millennio dell'ONU del 2000. "Non possiamo accettare che i paesi leader della coalizione militare in Iraq, fra i quali gli Stati Uniti e l'Italia, siano i fanalini di coda tra i paesi OCSE riguardo all'impegno finanziario per l'aiuto allo sviluppo", ha dichiarato Martin Koehler della Campagna per la riforma della Banca mondiale, "se la preoccupazione è uscire da una spirale di guerre e terrorismi, si deve sapere che è più che mai necessario il ritorno ad una politica attiva per lo sviluppo". Nella lettera spedita al governo italiano, le organizzazioni promotrici chiedono in concreto di continuare la cancellazione del debito estero dei paesi più poveri e nuovi criteri nel misurare la sostenibilità del debito; inoltre una revisione strategica e del sistema di voto della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale al fine di renderle più trasparenti e maggiormente consapevoli dei loro mandati ed obiettivi.

A 4 anni dalla promessa fatta a Okinawa dei G8 di ridurre del 25% il numero di giovani colpiti da Aids entro il 2010 e del 50% prevalenza e mortalità per tubercolosi entro il 2010, secondo Medici Senza Frontiere siamo ben lontani. Il numero di bambini di meno di 15 anni colpiti dall'HIV/AIDS è quasi triplicato, da 1,3 milioni nel 2000 a 3,2 milioni nel 2002. La prevalenza globale della tubercolosi è solo leggermente aumentata (+1,5%), ma l'incremento è quattro volte più alto in Africa. Questi risultati sono conseguenze di precise politiche egoistiche che hanno portato il Fondo Globale per la lotta ad Aids, malaria e Tubercolosi cronicamente a corto di finanziamenti. Inoltre alcuni Governi minano costantemente azioni internazionali per rendere i farmaci esistenti disponibili a prezzi accessibili per i Paesi più poveri per tutelare i profitti delle loro multinazionali farmaceutiche. Ecco quindi che Msf chiede ai membri del G8 di rinnovare gli impegni assunti a Okinawa nel 2000 e ribaditi al summit di Evian l'anno scorso e di passare dalle parole ai fatti.

Intanto negli Stati Uniti escono i primi segnali di restrizione delle libertà in occasione del G8. Il governatore dello stato della Georgia ha dichiarato lo stato di emergenza dallo scorso 24 maggio fino al 20 giugno in 6 regioni della costa. Tra le negazioni arrivate anche quelle per dibattiti pubblici e attività culturali. A New York sono stati negati i permessi per un assemblea pubblica e la contestazione alla Conventiona nazionale dei Repubblicani. Anche United for Peace and Justice (UFPJ) ha condannato lo "stato di emergenza" e ha invitato a partecipare alle manifestazioni programmate. Per le misure di sicurezza sono stati stanziati 67 milioni di dollari tra cui compare il costo per 20.000 poliziotti per la città di Brunswick che conta 15.000 abitanti. A Savannah in Georgia in contemporanea al G8 si terrà anche il "Festival internazionale per la pace e le libertà civili" con concerti e dibattiti vari.[AT]

Altre fonti: United for Peace and Justice, Atlanta Indymedia, Tavola della Pace, Sito contromanifestazioni

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