Londra: sdegno e netta condanna dalle associazioni

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Solidarietà alle vittime, sdegno e netta condanna dell'atto barbarico di terrorismo che ha colpito Londra, ma anche la necessità di creare un argine umano al crescente disordine e all'insicurezza internazionale rompendo le catene dell'odio, del terrorismo, della guerra e della violenza: sono queste le prime delle numerose reazioni delle associazioni, Ong e degli organismi della società civile italiana agli attentati terroristici che stamane hanno colpito diversi luoghi della capitale britannica.

"Una nuova assurda e inutile strage ha colpito l'Europa. Altro sangue innocente, altro terrore, altre sofferenze che allungano un'ombra inquietante sul mondo. Chiunque ne sia stato la mente e l'autore deve sapere che la condanna del popolo della pace è ferma, netta e totale. Con grande emozione ci stringiamo attorno alle famiglie delle vittime e dei feriti manifestando i nostri profondi sentimenti di solidarietà" - dichiarano Londra, Flavio Lotti e Grazia Bellini, coordinatori nazionali della Tavola della pace. La Tavola invita a "intensificare il nostro impegno concreto contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre e le grandi violazioni dei diritti umani che continuano ad insanguinare il mondo" e a "costruire insieme un argine umano al crescente disordine e insicurezza internazionale rompendo le catene dell'odio, del terrorismo, della guerra e della violenza".

"Non ci potrà mai essere alcun alibi o giustificazione per queste azioni, che sono crimini contro l'umanità" - ha dichiarato Paolo Pobbiati, presidente della Sezione Italiana di Amnesty International esprimendo solidarietà verso tutte le persone colpite dall'orribile serie di attentati avvenuti questa mattina a Londra. "L'impressione inquietante è che i terroristi pretendano di annettersi un pezzo della società civile che sta protestando a Edimburgo" - nota Tonio Dell'Olio di Pax Christi che sottolinea come "la vera sicurezza non si ottiene moltiplicando le restrizioni, ma aumentando l'accoglienza".

In un comunicato l'Arci evidenzia che "le bombe di Londra colpiscono anche noi, il nostro progetto e l'impegno a cambiare il mondo con la lotta pacifica e nonviolenta". "Ogni bomba, chiunque la sganci, è un attacco alla civilizzazione e alla democrazia. Ogni bomba, chiunque la faccia esplodere, è un tentativo di costruire un mondo dominato dall'esercizio della forza bruta, dell'arbitrio e del potere senza regole" - nota il comunicato. "Londra viene colpita mentre i potenti del G8 sono riuniti in Scozia. Alla logica di dominio e di ingiustizia che essi rappresentano i movimenti sociali e le campagne globali hanno opposto in questi giorni, come in tutti questi anni, la protesta democratica, la partecipazione di massa, la forza della mobilitazione sociale, civile e culturale". L'Arci chiede che "il nostro continente reagisca all'orrore dando una sterzata decisa e si tiri fuori dalla logica di guerra e di ingiustizia che domina il pianeta. Non si reagisca alla guerra con la guerra, ma con una scelta di civiltà".

"Il terrore può essere cattivo consigliere e portare a reazioni sbagliate, proprio quelle che chi ha messo le bombe, chiunque esso sia, si propone di provocare: alimentare il cosiddetto scontro di civiltà" - commenta Fabio Alberti di "Un ponte per...". "Dopo lo sdegno per gli attentati ed il dolore per le vittime, va detto che la cosiddetta "guerra al terrorismo", portata avanti con le guerre all'Afganistan e all'Iraq e con l'uccisione di migliaia di innocenti in questi paesi, non ha portato a meno terrorismo, ma a più terrorismo" - sottolinea Alberti che invita a "tenere i nervi saldi" e ad accorgersi che "bisogna cambiare strada prima che sia tardi".

Anche Indymedia UK, la comunità no global che da Seattle segue da vicino G8 e i temi della globalizzazione esprime "vicinanza a tutte le vittime degli orribili attacchi a Londra di oggi". "Condividiamo il disgusto di tutti, di fronte a questi atti e a chi li ha perpretrati, i nostri pensieri sono rivolti alle vittime e alle loro famiglie. Siamo altrettanto profondamente consapevoli come tali eventi saranno sfruttati dai media britannici e dall'establishment politico britannico più reazionario per i propri fini. E' tempo di costruire ponti fra tutte le comunità così come è avvenuto per il movimento contro la guerra" - riporta il comunicato.

Forte condanna dell'attentato anche da parte di intellettuali islamici e dei Giovani musulmani d'Italia. In un lungo articolo per Carta, l'intellettuale islamico Tariq Ramadan esprime la propria "condanna assoluta" dell'attentato. "Gli autori di questi attentati sono assassini di cui non si può né accettare né ascoltare le probabili giustificazioni a nome di un'ideologia, una religione o una causa politica. Con voce forte e udibile, dobbiamo esprimere la nostra condanna e il nostro impegno a lottare contro questi atti odiosi tramite la prevenzione, l'educazione e l'applicazione giusta e non discriminatoria delle misure di sicurezza necessarie". Rivolgendosi "agli autori di attentati terroristi in primo luogo, ma anche a tutti i sostenitori dell'ideologia della paura, a tutti quelli che utilizzeranno questi atti per diffondere idee razziste, xenofobia, giudeofobia, christianofobia, islamofobia o tutte le altre forme di stigmatizzazione e di rigetto", l'intellettuale chiede di fare il contrario di quello che vogliono gli attentatori: "dobbiamo promuovere l'educazione, la conoscenza mutua, il "vivere insieme" stabilito su valori comuni. Dobbiamo dimostrare che siamo riuniti contro il terrore e la violenza, sappiamo anche esserlo per principi universali comuni, per il rispetto della vita e della diversità, per la democrazia, per la libertà, per la giustizia".

Anche Abdallah Kabakebbji dei Giovani musulmani d'Italia esprime "rabbia, ma prima ancora dispiacere che è quasi una rassegnazione". "C'è qualcosa che non va ci si sente tutti meno sicuri". [GB]

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