Iraq: pressioni per un voto di pace

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Un'autobomba esplosa ieri a Baghadad ha ucciso 47 persone, quasi tutti disoccupati in cerca di un lavoro, vittime civili. "L'esplosione è stata tremenda, a due passi dall'ufficio." A parlare, ancora scosso, è Karim Metref, algerino che lavora a Baghdad per Terre des Homme. "Tantissime persone erano in coda dalle prime luci dell'alba per presentare la propria domanda d'assunzione. Volevano ottenere un posto nel nuovo esercito iracheno. Aspettavano davanti alla caserma della coalizione, poi l'esplosione. Lo smarrimento della popolazione è profondo", continua Karim, "per quanto quasi tutti sostengano moralmente la resistenza armata contro la presenza di truppe straniere in Iraq, restano basiti di fronte al massacro di iracheni come loro".

In Italia continua il dibattito in vista del voto per il rifinaziamento della missione italiana in Iraq. La "Rete controg8 di Genova" ha annunciato per giovedì 12 febbraio, giorno della discussione in Senato, un sit in di protesta sotto la sede dei democratici di sinistra di Genova, in piazza De Marini (zona Sottoripa). "Cercheremo di dialogare con impiegati e funzionari diessini per convincerli delle nostre buone ragioni; la manifestazione avrà carattere assolutamente nonviolento ed è stata regolarmente notificata alla questura. Sappiamo bene che non solo il DS si asterranno in questa circostanza; ma riteniamo maggiori le loro responsabilità perchè il loro è il maggior partito di opposizione".

Intanto la rete dei movimenti italiani che si riconoscono nel Forum Sociale Europeo si sta preparando per la giornata del 20 di marzo. Giovedi 12 febbraio a Roma si terrà una conferenza stampa alle ore 12.00 presso la sala della Regione (via Poli 29) in cui verrà presentato il documento che convoca la manifestazione italiana e un elenco di iniziative di avvicinamento al 20 marzo tra cui le tre "Caravane Arcobaleno" che attraverseranno l'Italia da nord e da sud per incontrarsi a Roma a cui seguiranno le carovane dei pacifisti in Medio Oriente. Inoltre, in occasione del voto al Senato sul rifinanziamento della missione militare in Iraq, verrà avanzata la richiesta a tutti i parlamentari di scegliere il campo di pace e di dare voce alla maggioranza dei cittadini italiani che sono contrari alla guerra votando NO, senza se e senza ma, alla riconversione in legge del decreto. Rete di Lilliput ha messo a disposizione un meccanismo cosiddetto valanga email per attivare una campagna di pressione per tutti i parlamentari, nei rispettivi collegi, prima del voto al Senato che si terrà il 19 febbraio.

Altre fonti: Peace Reporter, Carta

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