Ecuador: repressioni durante le mobilitazioni anti-Gutierrez

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Dopo settimane di malcontento e di scioperi, le manifestazioni pacifiche "per la vita, in difesa della democrazia, della sovranitá popolare e della pace", promosse dalla Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (Conaie) contro la politica del governo hanno segnato un'ampia partecipazione popolare nel paese andino. Ampia la partecipazione soprattutto nella provincia di Cotopaxi, al sud di Quito, dove alle manifestazioni di carattere nazionale si è aggiunto uno sciopero generale contro la politica locale del Governo Gutierrez. "Le vie e le piazze del capoluogo Latacunga sono state attraversate, durante l'intera giornata di luned㭀, da decine di migliaia di indigeni, contadini, lavoratori del settore elettrico, studenti e professori" - riporta Tancredi Tarantino per Selvas, l'osservatorio indipendente sulla regione andina.

La repressione da parte dell'Esercito si è fatta invece sentire nella provincia di Azuay, nel sud dell''Ecuador dove circa 2 mila manifestanti dell'Unione delle Comunità Indigene dell'Azuay (UCIA) sono stati dispersi con lacrimogeni e quattro manifestanti, tra cui una donna di 69 anni, sono rimasti gravemente feriti da colpi di arma da fuoco sparati dalle Forze Armate mentre altri sedici sono stati arrestati.

Nelle ultime settimane il Paese stato segnato da un innalzamento del livello di scontro sociale a causa di attentati ed intimidazioni ai danni di funzionari dello stato, leader indigeni, giornalisti e deputati. L'agenzia di stampa Misna riportava ieri che un ordigno di fabbricazione artigianale è esploso nell'ufficio del ministro dell'economia Mauricio Pozo, nella capitale ecuadoriana Quito. L'attentato non ha causato vittime e sarebbe stato rivendicato da un movimento denominato "Sinistra rivoluzionaria armata" (Ira). Alcuni giorni fa, invece, due sconosciuti hanno sparato al leader indigeno Leonidas Iza, presidente della Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador (Conaie): il leader è scampato all'attentato, mentre il figlio Javier, il fratello e il nipote sono rimasti gravemente feriti. E lo scorso 4 novembre era stato assassinato, dopo innumerevoli minacce, l'ecologista e leader sindacale Angelo Shingre proprio prima dell'apertura dello storico processo contro la multinazionale statunitense Texaco ai danni delle comunità indigene di Sarayacu, nell'amazzonia orientale. Secondo il movimento indigeno, questi attentati farebbero parte della politica repressiva attuata dal Governo nei confronti dei suoi oppositori.

Rimane comunque forte il dissenso nel Paese verso la politica economica e sociale attuata dal Presidente in questo primo anno di Governo. Il movimento indigeno critica l'avvicinamento del "coronel" Gutierrez alla politica degli USA - a cui è stata peraltro concessa la contesa base aerea di Manta - in relazione all'ALCA e alla liberalizzazione del commercio e la politica petrolifera ai danni delle comunità indigene dell'Amazzonia ecuadoriana. Le politiche econimiche al seguito delle ricette del Fondo Monetario Internazionale, i recenti tagli alla spesa sociale e tentativi di privatizzazione nella fornitura di servizi di base, quali acqua, luce e gas hanno fatto crescere il malcontento anche di diverse categoria di lavoratori - come docenti, dipendenti statali, medici - uniti dalla grave crisi economica che affligge il Paese andino, dove il deficit fiscale è contenuto grazie alle rimesse degli emigrati. [GB]

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