Commento sui "tafferugli" di sabato 22 marzo a Milano

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Ci sono stati però altri "fatti" per cui riteniamo utile spendere due parole, noi tra gli altri : non è accettabile dover subire per ore che un clima di tensione e minaccia si abbatta su una città e su un corteo intero. Non è accettabile subire in silenzio rappresaglie all'interno di mobilitazioni e in questo movimento e aggressioni di gruppi di singoli pseudo-black che con bastoni, caschi, catene, fionde, vetri e cinghie, tentano di aggredire, comunque invano, i collettivi studenteschi e i Disobbedienti che aprivano lo spezzone della "Milano contro la Guerra".

Crediamo sterile in generale un dibattito infinito su cosa sia o meno violenza, crediamo d'altra parte di potere definire chiaramente "violenza" quelle pratiche che attuate da pochi vengono di fatto imposte a una moltitudine di persone. Non vediamo alcuna possibile dignità in "azioni" che non sono da nessuno rivendicate e tanto meno rivendicabili, nessuna dignità ad azioni di cui nessuno si assume la responsabilità politica. Rivendichiamo invece noi per primi la dignità di qualsiasi azione compiuta e rivendicata che cerchi efficacia nel tentativo di fermare questa guerra, come quelle azioni di cui è "responsabile" chi è pronto anche a farsi arrestare quando sceglie di agire per boicottare ad esempio gli interessi alla guerra della Esso del petrolio.

Crediamo fermamente nella non auto-sufficienza da parte di nessuno in questo movimento, un movimento per cui ognuno di noi è necessario, un movimento per cui sono necessarie tutte le nostre differenze, un movimento che è soprattutto necessario a tutti noi.

Non ci formalizziamo nella richiesta di "condanne" formali sull'aggressione di ieri da parte delle altre realtà, poiché rispetto a questa guerra, rispetto all'assassinio di Dax e alle violenze subite dai compagni nella mattanza dell'Ospedale San Paolo, alla rilevanza della mobilit-azione della intera giornata di ieri, alle mobilit-azioni delle giornate precedenti, e a tutte quelle che ci devono vedere impegnati nei prossimi giorni, i fatti di ieri sono stati, sono e devono restare veramente secondari.

Non ci formalizziamo nella richiesta di "condanne" formali poiché crediamo che la migliore risposta sia stata data già ieri quando tutte le realtà hanno fermamente e concretamente risposto a queste provocazioni, dimostrando di fatto l'estraneità di Milano tutta rispetto a tali pratiche, dimostrando la concreta possibilità di continuare a "muoversi" assieme contro questa guerra, senza se e senza ma.

CANTIERE Milano - CCS/Coordinamento dei Collettivi Studenteschi di Milano e Provincia -

((za)) ZonAttiva - CRM/Collettivo Rossomagenta - Officina Disobbediente -Giovani Comunisti

Fonte: Inventati

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