Argentina: l'ultima marcia delle Madri di Plaza de Mayo

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Dopo 29 anni e 1500 giovedì di protesta, giovedi scorso le Madres de Plaza de Mayo hanno sfilato per l'ultima "marcha de la resistencia" di 24 ore, intorno alla piramide nel centro storico di Buenos Aires, davanti alla Casa Rosada, sede della Presidenza. Lo stesso luogo dove anno dopo anno sono tornate a chiedere giustizia e verità per i loro figli "desaparecidos", per le trentamila persone fatte scomparire dai militari durante la dittatura dal 1976 al 1983. Con il capo coperto dal tradizionale fazzolettone bianco, si sono ritrovate di nuovo in circolo intorno al piccolo obelisco, in silenzio e hanno mostrato le foto dei rispettivi figli e figlie, di cui nessuno ha più saputo nulla. Alla fine non è mancata la musica di diversi gruppi, mentre un grande murales veniva dipinto e dedicato ai 15000 giovedì di protesta - riporta l'Unità online.

Il 24 marzo 1976 un colpo di stato attuato da una giunta militare portò al potere il generale Jorge Rafael Videla e impose la legge marziale. La dittatura militare (1976-1983) diede inizio alla pagina più buia della storia argentina che vide migliaia di oppositori al regime illegalmente imprigionati, torturati e giustiziati. Il bilancio della violenza sarà di 368 campi di concentramento sparsi su tutti il territorio argentino, 2.300 omicidi politici, oltre 10.000 arresti politici, migliaia di esiliati e la scomparsa di 30.000 persone. La feroce censura - oltre 100 giornalisti furono assassinati o sparirono a loro volta - fece sì che non si parlasse dei desaparecidos, non se ne scrivesse, come se non "esistessero".

In questo clima di terrore e silenzio, il 30 aprile 1977 un piccolo gruppo di donne decise di sfidare il potere per amore dei figli scomparsi, e iniziò a sfilare silenziosamente in Plaza de Mayo denunciando pubblicamente le atrocità del regime. Da allora non si sono mai fermate: per 1.500 giovedì di seguito si sono ritrovate in Plaza de Mayo a chiedere giustizia. Per dare maggiore forza alla denuncia pubblica, 25 anni fa le Madri organizzarono anche la prima Marcha de la Resistencia, 24 ore di manifestazione ininterrotta attorno alla Piramide de Mayo.

Ora, alla 1.500esima protesta del giovedì e alla 25esima Marcha de la Resistencia hanno deciso di non marciare più, o almeno non più per 24 ore ininterrotte. Hebe de Bonafini, presidentessa dell'organizzazione spiega il motivo di questa decisione: "Kirchner ha aperto le porte della Casa Rosada alle Madri di Plaza de Mayo, ha derogato le vergognose leggi dell'obbedienza dovuta e del punto finale e ha promesso il cambiamento dei programmi di studio della Scuola Militare. Facciamo l'ultima Marcia della resistenza perché la Casa Rosada non è più occupata da un nemico". Precisa però che "continueremo con le sfilate del giovedì, che sono silenziose e sono nostre".

Messa la parola fine sulle marce di 24 ore, proseguiranno invece senza interruzione le veglie nel centro della piazza, intorno alla Piramide de Mayo: l'obelisco che ricorda l'indipendenza dalla Spagna, e sul quale sono stati affissi dalla gente i ritratti dei congiunti scomparsi, rapiti dai militari durante la 'guerra sucia', la lotta senza quartiere ai presunti sovversivi. Anche la veglia è andata regolarmente in scena, con le Madri che sono sfilate in circolo intorno al piccolo obelisco, in silenzio e reggendo le foto dei rispettivi figli e figlie, di cui nessuno ha piu' saputo nulla.

"Le proteste del giovedi' andranno avanti", ha confermato de Bonafini, "perchè da ottenere restano ancora molte cose. Pero' ormai le Madri pensano sia venuto il momento di costruire. Non tutto va bene nè è perfetto nel nostro Paese, pero' si tratta di un momento storico, per l'Argentina e per tutta l'America Latina, e dunque non possiamo permetterci di sprecarlo". Le marce delle Madri in Plaza de Mayo ebbero inizio nell'aprile 77, pochi mesi dopo l'avvento del regime militare e dei suoi misfatti; la prima tra esse che duro' 24 ore risale all'81. Allora si presentarono in una settantina per compierla, e si trovarono di fronte almeno trecento poliziotti in assetto anti-sommossa: ma non desistettero. Ieri alle 25 Madri si sono ben presto uniti diverse centinaia di sostenitori e simpatizzanti. [GB]

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