9 luglio 2003: resoconto del Comitato "Fermiamo la guerra"

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Scopo della riunione è fare il punto della situazione, dopo la lunga sospensione del dialogo e delle attività comuni dopo il 12 aprile, e ragionare sulle prospettive per il futuro. In particolare, ci si chiede se il Comitato "Fermiamo la guerra" abbia ancora ragione di esistere o no. Una riunione seminariale, da più parti sollecitata come condizione per una ripresa programmatica e di iniziativa, si terrà tra il 16 e il 20 settembre.

Presenti:

CGIL, ACLI, ARCI, Rete Lilliput, Cobas, Tavola della pace, Carta, Sinistra giovanile, Libera, Comunisti italiani, Rifondazione comunista, Aprile,⅀⅀...

Tutti sono d'accordo su due punti di analisi generale:

1. La guerra non è finita, tutt'altro.

2. La guerra è funzionale al disegno di dominio unipolare del mondo, sui
piani economico, sociale e culturale.

 

Date queste premesse, ci si chiede se abbia senso che le organizzazioni che fanno parte del Comitato si assumano l'impegno di continuare a lavorare insieme, almeno in parte. O se sarebbe più sensato, utile, efficace che ognuno realizzi le proprie iniziative per conto proprio.

Da parte di tutti gli intervenuti, si è ribadito che l'esperienza comune, che ha pure scontato la stanchezza dopo l'eccezionale periodo di mobilitazione diffusa, continua ad avere un significato ed una valore aggiunto per l'attività propria di ciascuna delle organizzazioni che ne fanno parte, fermo restando che l'ambito condiviso, di confronto e di
iniziativa, sia quello proprio del contrasto di ogni forma di guerra e della costruzione e difesa della pace nelle diverse parti del mondo dove essa sia minacciata o cancellata.

Si avverte però il rischio di allargare troppo l'orizzonte delle azioni comuni, con il rischio poi di non riuscire a muoversi con al necessaria tempestività ed incisività. Ad esempio, la Marcia Perugia-Assisi del 12 ottobre prossimo segue binari organizzativi propri, che non potevano attendere i tempi del Comitato, ed è però uno strumento messo a disposizione di tutti.

Si conviene quindi che il Comitato non è un partito, ha un nome preciso, che delimita l'ambito delle iniziative che i soggetti che ne fanno parte intendono promuovere insieme, fatto salvo per ognuno il diritto/dovere di promuovere anche iniziative proprie, nonché l'esigenza di confrontarsi con
un calendario molto impegnativo per i prossimi mesi*.

Due le esigenze più avvertite per continuare il cammino comune in modo proficuo:

1. Una discussione più approfondita sulle caratteristiche della fase che stiamo vivendo e di quella che ci aspetta: a questo fine, si è deciso di tenere un seminario strutturato e preparato, in una data tra il 16 e il 19 settembre, su cui ci sentiremo nei prossimi giorni per concordare le date.

2. L'individuazione di alcune iniziative, poche, che è utile fare insieme; tra queste sono state citate: la richiesta di ritiro del contingente italiano in Iraq; la campagna per l'inserimento dell'obiettivo della pace nella Costituzione europea; la campagna contro l'aumento delle spese militari, previsto dalla prossima legge Finanziaria, e per il disarmo.

*18-20 luglio: assemblea preparatoria del WSF a Genova

8-9 agosto: assemblea di preparazione per Riva del Garda ad Arzac (Francia)

3-5 settembre: vertice europeo a Riva del Garda

6-11 settembre: WTO a Cancùn (la giornata di blocco mondiale dovrebbe essere
l'8 o il 9)

27 settembre: Global day of action against war and occupation

Settembre (data da definire a Genova): ultima assemblea preparatoria a
Parigi del FSE

12-15 novembre: FSE a Parigi (Saint Denis, Bobigny e Ivry)

Fonte: Rete Lilliput

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