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Ong: i fondi per la cooperazione all'esercito
Formazione alla cooperazione
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"In un momento un cui la cooperazione internazionale è quasi alla paralisi completa, il Governo è pronto a tagliare il 60% dei fondi destinati ai progetti di sviluppo per i Paesi poveri per finanziare la missione militare in Iraq". E' la dura critica delle Ong italiane che il 19 giugno denunciano in una conferenza stampa la paralisi del settore.
Le Ong italiane si riferiscono in particolare alla decisione da parte del Governo di stornare dai fondi della cooperazione 308 milioni di euro per finanziare la missione militar-umanitaria in Iraq. Secondo il presidente dell'Associazione Ong Italiane Sergio Marelli "è un fatto di straordinaria gravità, scandaloso e contro la legge vigente, che vieta espressamente l'utilizzo di tali fondi per l'impiego di personale militari".
Altrettanto grave - continua il comunicato - è che l'aumento delle risorse da destinare alla cooperazione internazionale sbandierato dalla Finanziaria 2003 non corrisponda ad azioni concrete. Nell'ultima Finanziaria 2003 è stabilito un aumento per la cooperazione dallo 0,13 a quasi lo 0,20%; ma si tratta di "un incremento farsa - dice Marelli - ottenuto con artifici contabili. Ad oggi infatti non vi è stata alcuna erogazione e i contributi alle Ong sono stati ridotti di due terzi. Quanto all'aumento si deve alla contabilizzazione della cancellazione del debito ad alcuni Paesi e al contributo straordinario per il Fondo Aids".
E' prevista per il 19 giugno presso P.za Montecitorio una manifestazione pubblica cui seguirà alla Camera dei Deputati una conferenza stampa per denunciare la grave crisi in cui versa la cooperazione internazionale e l' attività della Direzione Generale della Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri che blocca tutti i progetti e le iniziative promosse dalle Ong.
Oltre 250 progetti di cooperazione giacciono da mesi al Ministero degli Esteri in attesa di approvazione, mentre si aspetta ancora l'erogazione dei fondi per attività realizzate nel 1997 e i finanziamenti relativi a progetti approvati nel luglio 2002. Di conseguenza l'esposizione finanziaria delle Ong attualmente supera i 30 milioni di Euro.
Critiche giungono anche dall'Ong cattolica Vis che denuncia "l'uso assolutamente improprio e strumentale del termine cooperazione che il Governo associa all'invio delle forze di pace in Afghanistan e in Iraq ed ai pochi aiuti umanitari mandati a questi Paesi".
La Rete di Liliput riflettendo sulla rilevanza politica che il Governo attribuisce agli interventi di cooperazione allo sviluppo lancia un appello ai parlamentari per lavorare su proposte concrete contro le povertà e per la soluzione dei "conflitti dimenticati" .
La federazione di Ong Cipsi a fronte della riduzione dei fondi destinati alla cooperazione, rilancia la sua attività con 9 progetti per l'acqua in Africa e Brasile e invita tutta la società civile alla mobilitazione perchè "mentre questo Governo dimostra tutto il proprio disinteresse per il lavoro delle organizzazioni italiane di cooperaazione internazionale, i cittadini chiedono di continuare a lavorare per i difendere i beni comuni nei Paesi più poveri".
Gli fa eco il Tavolo di solidarietà, un consorzio che raccoglie molte associazioni attive in Iraq che vanno da "Un Ponte per" all'Ics a Intersos e altre che organzizzano il 24 giugno un'iniziativa proprio sulla gestione "umanitario/militare" del dopo Saddam con la presentazione di un libro bianco sulla ricostruzione in Iraq.
Fonti: Ong.it, Vis, Cipsi, Lettera 22, Vita, Rete di Lilliput .