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ActionAid: apprezzamento appello del Papa contro fame nel mondo
Educazione allo sviluppo
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"Che una voce così ascoltata come quella del Papa ricordi il dramma della fame nel mondo è un fatto importante e apprezzabile" - dichiara Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid Italia. "Chiedendo criteri di giustizia nei confronti di coloro che coltivano la terra, il Pontefice ha sottolineato uno dei principali problemi nella lotta alla fame: almeno la metà degli 852 milioni di persone che vanno a letto affamate ogni sera, infatti, sono agricoltori" - ricorda De Ponte. "Questi contadini spesso non riescono neppure a produrre il cibo sufficiente per sfamare se stessi e le proprie famiglie, e ciò a causa di scelte politiche sbagliate compiute sia a livello di governi nazionali sia di organizzazioni mondiali" - spiega il segretario generale di ActionAid.
Nel suo discorso all'Angelus, il Pontefice ha ricordato l'ultimo rapporto Fao che riporta che " 800 milioni di persone vivono in stato di sottoalimentazione e troppe persone, specialmente bambini, muoiono di fame". Benedetto XVI ha sottolineato le denunce della Chiesa contro una distribuzione squilibrata dei beni e contro un uso sconsiderato delle risorse naturali: "Occorre eliminare - ha detto il Pontefice - le cause strutturali legate al sistema di governo dell'economia mondiale, che destina le maggior parte delle risorse del pianeta a una minoranza della popolazione. Tale ingiustizia è stata stigmatizzata in diverse occasioni dai venerati miei Predecessori, i Servi di Dio Paolo VI e Giovanni Paolo II. Per incidere su larga scala è necessario 'convertire' il modello di sviluppo globale; lo richiedono ormai non solo lo scandalo della fame, ma anche le emergenze ambientali ed energetiche" - ⭀ha detto il Pontefice.
"Molti governi promuovo l'agricoltura solo su vasta scala - sottolinea De Ponte - a scapito delle esigenze dei piccoli coltivatori, soprattutto donne, che pure rivestono un'importanza enorme nel sostentamento delle famiglie. A livello mondiale particolarmente problematiche sono le condizioni con cui le istituzioni finanziarie internazionali concedono prestiti e aiuti ai paesi in via di sviluppo. La Banca Mondiale e il Fondo Monetario Internazionale spingono i governi a tagliare i servizi alle comunità, con grave danno per i piccoli agricoltori" - denuncia De Ponte. "Questi e altri problemi sono noti da tantissimi anni, ma i governi del mondo, soprattutto quelli dei paesi piu' avanzati, continuano a ignorarli.
Al vertice presso la FAO sappena conclusosi si è analizzato lo stato di attuazione del piano di azione contro la fame a dieci anni dalla sua approvazione, la presenza di capi di stato o di governo era ridottissima. Anche l'Italia ha brillato per la sua assenza, nonostante ospiti la sede della FAO e sia guidata da un governo che in campagna elettorale aveva promesso di impegnarsi contro la povertà nel mondo" - conclude De Ponte. "Speriamo che l'appello odierno del papa possa rendere sempre piu' difficile ai governi di giocare a nascondino di fronte al dramma planetario della fame".