La comunità internazionale condanna l'omicidio di Daphne Galizia

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Foto: Thestar.com

L'assassinio di una nota giornalista investigativa, avvenuto in pieno giorno in uno stato membro UE, è impossibile da sopravvalutare. Il lavoro di Daphne Caruana Galizia, mirato a mettere il potere di fronte alle proprie responsabilità ed esporre i casi di corruzione, è vitale per la preservazione della nostra democrazia. La sua morte è una grave perdita per il suo paese e per l'Europa intera”, ha dichiarato Hannah Machlin, project manager per la piattaforma di Index on Censorship Mapping Media Freedom  .

Daphne Caruana Galizia è stata uccisa  dall'esplosione dell'auto che stava guidando, a Bidnija, verso le 15.00 del 16 ottobre. Si pensa ad un attacco premeditato.  “Il barbaro omicidio di Daphne Caruana Galizia  è un attacco al giornalismo stesso. È un crimine che punta a intimidire ciascun giornalista investigativo”, ha dichiarato Lutz Kinkel, direttore dello European Centre for Press and Media Freedom  .  “Poiché le scoperte di Galizia coinvolgevano il primo ministro Joseph Muscat e parte dell'élite politica maltese, raccomandiamo fortemente un'indagine indipendente sul caso. I responsabili devono essere identificati e processati”. L'esplosione ha distrutto il veicolo e scaraventato i resti in un campo lì vicino. Mezz'ora prima, la giornalista aveva postato un commento in merito ad un'accusa di diffamazione avanzata dal capo di gabinetto del primo ministro contro un ex leader dell'opposizione per delle accuse di corruzione.

Due settimane prima dell'attentato, Galizia aveva presentato alla polizia un esposto in cui segnalava delle minacce. Galizia aveva condotto una serie di indagini di alto profilo sul tema della corruzione, che l'avevano resa oggetto di molestie e decine di cause per diffamazione. A causa delle sue indagini, in febbraio le erano stati congelati i beni  su richiesta del ministro dell'Economia Chris Cardona e del suo policy officer alla presidenza UE, Joseph Gerada.  Il 24 agosto, il leader dell'opposizione Adrian Delia  le aveva fatto causa per degli articoli che lo collegavano a conti offshore per un milione di Euro, frutto di un presunto giro di prostituzione in alcuni appartamenti a Londra. L'undici marzo, Silvio Debono, proprietario della società immobiliare DB Group, aveva presentato 19 esposti per diffamazione per la pubblicazione di una serie di articoli riguardanti i suoi affari con il governo maltese (la cessione di un largo tratto di terreno pubblico di grande valore). 

Galizia aveva investigato anche i conti offshore del primo ministro Muscat e di sua moglie Michelle, rivelati dai Panama Papers, che si presume nascondano dei versamenti dalla famiglia di governo azera. Vi aveva lavorato con il figlio Matthew Caruana Galizia, reporter del premio Pulitzer Consorzio internazionale dei giornalisti investigativi. A sua volta, il figlio è stato censurato su Facebook  per dei post su presunti reati di Muscat e della sua cerchia.  Il 17 ottobre 2017, la famiglia della vittima ha presentato un'istanza urgente per richiedere l'astensione del magistrato preposto Consuelo Scerri Herrera dalle indagini per “flagrante conflitto di interesse”. Nel 2011, Herrera aveva aperto un procedimento contro la giornalista per dei commenti sulla propria persona.  Secondo il progetto Mapping Media Freedom di Index on Censorship, nel 2017 a Malta sono stati riportati 7 casi di violazione della libertà di stampa, 5 dei quali legati a Caruana Galizia e alla sua famiglia. 

L'omicidio ha suscitato la diffusa riprovazione della comunità intenraionale, fra cui le dichiarazioni del Segretario generale del Consiglio d'Europa General Thorbjørn Jaglan  e del Rappresentante OCSE per la libertà di stampa Harlem Désir  

Noi, le sottoscritte organizzazioni per la libertà di stampa, richiediamo con forza:

- indagini indipendenti e trasparenti sull'omicidio di Daphne Caruana Galizia

- protezione per la sua famiglia e per gli altri giornalisti maltesi sotto minaccia

- misure volte a tutelare il contesto professionale del giornalismo critico e indipendente, in modo che i giornalisti possano svolgere liberamente e correttamente il proprio lavoro.

Article 19  

The Association of European Journalists (AEJ)   

The Center for Investigative Reporting  

Committee to Protect Journalists  

The European Centre for Press and Media Freedom  

The European Federation of Journalists (EFJ)  

Freedom of the Press Foundation 

Index on Censorship   

International News Safety Institute (INSI)  

International Federation of Journalists (IFJ)  

International Press Institute (IPI)  

Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa (OBCT)  

Ossigeno per I’nformazione  

Platform of Independent Journalism (P24)  

Reporters Sans Frontieres (RSF)  

South East Europe Media Organisation (SEEMO) 

Da: Balcanicaucaso.org

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