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Italia: altolà di Ciampi alla legge Gasparri, esultano i movimenti
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Carlo Azeglio Ciampi ha chiesto al Parlamento una nuova deliberazione sulla legge Gasparri. Non si tratta solo di un rinvio tecnico. Nel messaggio inviato alle Camere, il Presidente della Repubblica contesta una mancata coerenza con la giurisprudenza della Corte Costituzionale: in merito al trasferimento su satellite di Rete 4, sulla raccolta della pubblicità e sull'individuazione del mercato di riferimento su cui calcolare il 20% antitrust. La decisione di Ciampi è stata commentata in modo molto favorevole dal Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa italiana, Paolo Serventi Longhi.
"Dobbiamo essere tutti grati al Presidente Ciampi: la decisione del Capo dello Stato, attesa con grande rispetto dai giornalisti italiani, rappresenta una grande opportunità per il Parlamento e per il Paese" ha affermato Paolo Serventi Longhi non appena venuto a conoscenza della decisione presa dal Presidente della Repubblica. "Il Governo ritiri la legge, oppure la modifichi radicalmente ed apra un dibattito finalmente serio nelle Camere e con la società italiana, coinvolgendo le forze che nei Sindacati, nelle Associazioni e nei movimenti si sono opposte ad una legge illiberale ed anticostituzionale", ha aggiunto.
Nonostante il Ministro per le telecomunicazioni Gasparri lo definisca puramente tecnico il rinvio di Ciampi è motivato da considerazioni sostanziali sulla legge. Secondo il Presidente della Repubblica il ddl non rispetta i tempi previsti dalla Corte Costituzionale per la fine del regime transitorio (entro il 31 dicembre 2003 Mediaset deve trasferire Retequattro su satellite) e configura il rischio di posizioni dominanti e di un indebolimento della stampa in termini di raccolta pubblicitaria a vantaggio della tv, con grave pregiudizio per la libertà di informazione.
Intanto i movimenti legati ai Girotondi in collaborazione con FNSI, CGIL SNC, Articolo 21-liberidi, Italia dei Valori, Megachip, Carta, Attac, Rete Lilliput si ritroveranno oggi alle ore 20.00 in piazza al Pantheon a Roma per festeggiare la decisione del Capo dello Stato di non firmare la legge Gasparri. Tra i promotori anche Articolo 21-liberidi che esprime la propria gratitudine a Ciampi. "La Legge Gasparri era nata morta perché in contrasto con la Costituzione e con il senso comune. Tale resterà anche nel caso che la maggioranza parlamentare e il governo dovessero decidere di rivoltarla così com'è uscita in prima lettura dal parlamento. Noi siamo grati al Capo dello Stato per essere rimasto rigorosamente coerente al suo messaggio al cui contenuto, noi di Articolo21 ci siamo ispirati e continuiamo ad ispirarci per assicurare al nostro Paese il rispetto della libertà di informare e di essere informati che la Costituzione garantisce a tutti i cittadini". [DS]
Altre fonti: Articolo 21, Megachip, FNSI.