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Informarsi è unire il mondo
Altra informazione
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Altro Modo. Soluzioni diverse a problemi comuni è un podcast di Unimondo un progetto di Fondazione Fontana Onlus. Testi e voce narrante sono di Michele Simeone. Grafica a cura di Ayla Parisi. Musica di BoDleasons, tratta da Pixabay con licenza Pixabay.
Oggi parliamo di della testata che ospita questo podcast, Unimondo, che da 25 anni propone una forma di giornalismo "lento", attento a temi che hanno meno copertura mediatica ma con una forte volontà di diffondere la cultura dell’informazione e del dialogo.
BUON ASCOLTO: https://www.spreaker.com/user/17285516/informare-e-unire-il-mondo
L’avvento delle nuove tecnologie ha permesso di rendere il nostro mondo un po’ più piccolo: oggi tutti noi possiamo conoscere quasi in tempo reale ogni grande avvenimento, spesso senza neanche doverlo cercare ma vedendolo semplicemente comparire direttamente sul nostro smartphone.
Questa grande potenzialità può però degenerare, diventando un vero e proprio bombardamento mediatico: le principali testate online ormai pubblicano centinaia, se non migliaia, di articoli ogni giorno.
Questo flusso ininterrotto di informazioni può spaventare e portarci o a ripiegare solo su argomenti di nicchia, o a evitarlo del tutto, rimanendo però così senza gli strumenti necessari per comprendere quello che accade attorno a noi.
In risposta a tutto questo, nell’ultimo periodo si sono visti alcuni esempi di giornalismo “lento”, che non rincorre la notizia, più approfondito e attento. Una scelta editoriale all’apparenza futuristica o anacronistica, ma c’è chi lo fa da anni
A. G. “[...] Ci sono certamente siti o realtà che hanno come obiettivo quello di dare più informazioni possibili e anche questi siti o queste realtà editoriali, soprattutto l’online offre questa enorme opportunità, non sono meno validi, anzi. Però chiaramente il livello di approfondimento, quando la quantità e il bombardamento di informazione sono elevati, diventa complesso anche per il lettore, noi ci troviamo immersi dentro un mare di informazioni, dobbiamo spesso navigare a vista, dobbiamo cercare di districarci, ecco. Il nostro obiettivo invece è quello di navigare lentamente, rifiutare questa idea di una società dell'informazione veloce: siamo un po' più come uno slow food, una slow information, cerchiamo quindi di prenderci , prenderci il tempo per raccontare qualcosa in maniera più originale e più attenta anche a quello che possono essere le differenze che la velocità dell'informazione non può cogliere, non riesce a cogliere o se la coglie, la coglie con molti articoli differenti, noi cerchiamo un po' di fare sintesi nella stessa ed è una scelta editoriale precisa.”
Con queste parole il Caporedattore Alessandro Graziadei ci presenta Unimondo, una testata giornalistica online, con sede a Trento.
Se l’idea di un sito di informazione oggi non sembra nulla di originale, fu una grande scommessa quando Unimondo venne fondato, il 10 dicembre 1998. In quei giorni internet iniziava a prendere la forma che oggi conosciamo, nello stesso anno, ad esempio, nacque il noto motore di ricerca Google.
Una testata generalista ma con dei forti valori, espressi già dalla data di fondazione. Il 10 dicembre è infatti la giornata mondiale dei diritti umani dell’ONU, e da sempre Unimondo ha avuto un’occhio di riguardo nei confronti del tema dei diritti umani, ma anche dello sviluppo umano sostenibile, della pace e dell’ambiente
Nato come progetto indipendente si è da subito appoggiato a varie realtà locali, per poi arrivare a Fondazione Fontana, l’attuale editore, con cui condivideva, e condivide, molti dei valori fondanti.
Fondazione Fontana, una onlus con sede a Padova, pone al centro della propria attenzione le tematiche della cooperazione internazionale e dell’educazione alla cittadinanza globale e, con Unimondo, aggiunge l’informazione, come ci racconta Pierino Martinelli, direttore di Fondazione Fontana e uno dei fondatori di Unimondo.
P. M. “Adesso Fondazione Fontana, dopo aver, ormai penso più di 15 anni fa, assorbito, ma più che assorbito preso in carico il progetto Unimondo, ha aggiunto un terzo elemento. Quindi oltre alla cooperazione internazionale e all'educazione della cittadinanza globale, percepisce nell'informazione un altro elemento essenziale per cambiare il mondo, che è quello che vogliono fare tutte le entità che hanno una valenza ideale. Quindi è bene lavorare sugli effetti degli squilibri mondiali con la cooperazione internazionale, però bisogna anche lavorare sulle cause, quindi lavorare sulla formazione delle nuove generazioni, perché se ne rendano conto ed evitino di fare gli errori che le generazioni precedenti hanno fatto, che hanno portato a questi squilibri e, qui credo che Unimondo abbia, come tanti altri, abbia visto molto prima l'importanza di informare, di creare un'opinione su questo, poi che ci siamo riusciti o no, è un altro discorso, però l'opinione della gente sui temi globali era un altro elemento altrettanto importante quanto l'azione sul campo, perché può contribuire a mobilitare, a moltiplicare le azioni e anche qui, Unimondo nasce inizialmente come aggregatore, c'erano più di 400 realtà, che conferivano ad Unimondo dei contenuti, e Unimondo le potenziava, le faceva circolare, le metteva sul web in quel periodo, perché parliamo dei giorni in cui nasceva internet [...]
ed è dentro quel contesto che è nato, avendo visto che internet poteva avere un ruolo importantissimo per la diffusione… internet è nato per diffondere la scienza, la conoscenza, poi è diventato un fenomeno commerciale, ma c'era un grande spazio anche per le nostre idee, e questo è un motivo principale per cui Unimondo ha occupato quello spazio fin dall’inizio.”
La conoscenza è alla base della costruzione di opinioni ma, a volte, scegliere di informare su determinati temi può essere già una presa di posizione.
Unimondo ha sempre dichiarato i suoi valori, di fatto rendendo la scelta dei suoi argomenti una scelta politica. L’informazione è fondamentale per costruire un dibattito, e questo è alla base della politica, intesa come gestione della collettività.
Oggi la parola “politica” è vista come negativa, forse dal modo in cui viviamo la gestione dello stato, ma politica è un termine che ha radici più profonde e che riguarda tutti noi, come ci tiene a chiarire Raffaele Crocco, direttore editoriale di Unimondo
R. F. “[...] è assolutamente, totalmente, una scelta politica, anche perché dobbiamo uscire dall'errore che si fa ormai di confondere la politica con la partitica.
la politica è la gestione della polis, cioè della nostra comunità.
All'interno di questa gestione ci sono idee, suggerimenti, c'è informazione, c'è azione, che porta un miglioramento della vita collettiva, questa è la politica. [...]
Poi è chiaro che questo comporta fare delle scelte, magari scomode che non piacciono, o che possono sembrare schierate con un movimento, un partito che in quel momento sposa quell'idea. Questo è casuale, a noi non interessa questa parte, a noi interessa lavorare nella polis, cioè fare politica, è una rivendicazione forte questa [...]
L'informazione, la buona informazione ha un valore assoluto perché rende ogni cittadino un po' più libero. Attenzione, però che è un apporto che va nelle due direzioni, cioè deve esserci una buona informazione che va verso i cittadini, ma i cittadini devono capire che la buona informazione da un lato va mantenuta, ha un costo perché chi la produce è un lavoratore o una lavoratrice, quindi ha una serie di esigenze e non va mantenuto solo economicamente, ma va sostenuto anche con la partecipazione all’informazione, quindi davvero leggendo, informandosi, facendo uno sforzo, però l'informazione è fondamentale [...]
L'informazione è il mattone essenziale per costruire la conoscenza, la conoscenza individuale, la conoscenza individuale è lo strumento che abbiamo a disposizione per non farci manovrare e per poter fare delle scelte, per poter avere delle opinioni.
E quindi la conoscenza è il mattone fondamentale per la democrazia, perché poi la conoscenza individuale che diventa conoscenza collettiva e confronto di conoscenze individuali, forma la democrazia.”
Il confronto tra conoscenze e opinioni è quello che avviene ogni giorno negli articoli di Unimondo, sia quando viene rilanciato un articolo di altre testate che ne condividono i valori, sia quando esprime le competenze e il punto di vista di uno dei redattori.
Una sua caratteristica peculiare è quella di avere una redazione “diffusa”, sparsa sul territorio nazionale e a volte anche oltre.
Dà la possibilità a tanti giovani di muovere i primi passi nel mondo del giornalismo e permette a tante persone di abbracciare uno spirito giornalistico, una volontà di comunicare e informare.
In tutti questi anni si sono succeduti centinaia di redattori, ognuno portando il proprio punto di vista e proponendo sempre un nuovo spunto per una riflessione o un dibattito, tutti accomunati dai valori fondanti di Unimondo.
A. G. “[...] negli anni la redazione di Unimondo è stato organizzata un po' come un orchestra quindi ci sono i primi violini, ci sono gli strumenti a fiato, chi invece si occupa di percussioni, ognuno ha la propria specificità ed è l'unione di questi interessi personali, competenze personali, curiosità personali applicate a quelle che sono le nostre tematiche che dà un risultato corale molto molto interessante perché non per forza chi si occupa solo di economia racconta solo l'economia, non solo chi lavora nel mondo della sostenibilità, si occupa solo di sostenibilità e quindi questi sguardi incrociati all'interno della propria area di interesse principale, ma anche al di fuori, offrono spunti di riflessione interessanti [...]
Un po' un incubatore di persone che hanno, oltre a delle professionalità non solo nel campo giornalistico, anche delle tensioni verso la voglia di comunicare e provare questa esperienza comunicativa. Ecco, quindi insomma è l'insieme, questa orchestra che poi alla fine suona bene, anche se è fatta da strumenti che sembrano a volte messi lì in maniera un po' casuale in realtà poi creano una complessità di punti di vista e di angolazioni molto interessanti.”
La complessità della società difficilmente può essere resa da una sola opinione, una sola idea. Per averne un quadro più ampio e poter provare a comprenderla diventa molto importante il dialogo. Un dialogo che favorisca la conoscenza collettiva, preceduta da una maggiore attenzione alla conoscenza individuale.
Unimondo, da 25 anni, propone un giornalismo “lento”, ma non per questo meno puntuale e anzi maggiormente preciso, con la volontà di farsi leggere, sì, ma con attenzione, proponendosi come uno spunto per una riflessione.
Riprendiamo il controllo del nostro tempo, un tempo per imparare a conversare, a aprirci al dibattito e a comprendere quello che ci circonda, solo così potremmo essere consapevoli delle nostre scelte e provare a unire il mondo.
Per saperne di più su Unimondo e Fondazione Fontana potete visitare i siti: https://www.unimondo.org/ & https://fondazionefontana.org/
Per Unimondo hanno partecipato il caporedattore Alessandro Graziadei, il direttore editoriale Raffaele Crocco e il direttore di Fondazione Fontana e fondatore della testata Pierino Martinelli.
Michele Simeone

Sono Michele Simeone, nato in provincia di Trento nel 1992. Laureato in Tecnologie Forestali e Ambientali all’Università di Padova, ho poi conseguito un master in Gestione e Conservazione dell’Ambiente e della Fauna presso l’università di Parma, assecondando la mia passione per la montagna e la natura. Dopo gli studi ho lavorato per 5 anni in un vivaio a Riva del Garda e ho ritrovato il mio interesse per la comunicazione durante la pandemia di Covid19, avvicinandomi al mondo dei podcast. Con duei amici ho creato Bestiacce, un podcast di divulgazione scientifica in chiave goliardica e per SanbaRadio di Trento ho preparato Terra Terra, un programma in 6 puntate sulla cura delle piante domestiche. Per Unimondo scrivo e registro Altro Modo, il mio primo podcast di giornalismo.