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Chi c’è dietro Jusper Machogu, agricoltore e negazionista climatico
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Foto: Unsplash.com
Ingegnere agrario, piccolo agricoltore e sostenitore dell’uso dei combustibili fossili in Africa. In copertina, l’immagine di una foresta con sopra la scritta “We love CO2 and so should you”. Si presenta così sul suo profilo X Jusper Machogu, ventinovenne originario della zona rurale di Kisii, nella parte sud-occidentale del Kenya, la cui storia nei giorni scorsi ha attirato anche l’interesse della BBC.
Su X Machogu racconta ogni giorno il duro mestiere di lavorare la terra nel suo paese, le difficoltà di doverlo fare a mani nude senza l’ausilio di mezzi meccanici e di quanto sia necessario l’apporto dei combustibili fossili per incrementare la produzione e permettere così agli africani di aumentare il volume dei propri raccolti e, di conseguenza, il proprio reddito. I primi post di Machogu sul social network risalgono alla fine del 2021. A quel periodo risale il lancio della campagna “Fossil fuels for Africa”, claim attraverso cui chiedeva ai governatori africani di attingere a piene mani dalle vaste riserve di petrolio, gas e carbone di cui dispone il continente per far uscire l’Africa dallo stato di povertà permanente in cui versa e sottrarla agli interessi occidentali.
Nel corso del tempo, con l’aumentare dei follower (oggi sono arrivati a più di 27mila) i messaggi di Machogu sono diventati più articolati, finendo con l’entrare in modo sempre più evidente nel campo minato del negazionismo climatico. Usando l’hashtag #ClimateScam, collegato ai post che sui social media negano la crisi climatica in atto, Machogu ha iniziato a minimizzare gli effetti delle attività antropiche sul clima che cambia tirando fuori le prime teorie complottistiche. Sempre su X ha dichiarato, ad esempio, che il cambiamento climatico provocato dall’uomo non è solo una “bufala” ma anche uno stratagemma delle nazioni occidentali per «mantenere l’Africa povera».
Nel passare al setaccio i profili che lo seguono su X, BBC Verify, il servizio di fact-checking lanciato dall’emittente britannica, ha scoperto che la maggior parte degli utenti che interagiscono con il suo account si trovano non in Kenya o in altri paesi dell’Africa ma negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Canada. Molti di questi utenti sono fan dei complotti non solo sulla crisi climatica ma anche sui vaccini contro il Covid-19 e sulla guerra in Ucraina. E da alcuni di questi profili sono arrivati anche dei fondi a sostegno della causa portata avanti da Jusper Machogu. Dagli Stati Uniti un suo sostenitore gli ha pagato le spese per permettergli di partecipare a fine 2023 a un meeting in Sudafrica in cui si promuoveva l’estrazione di petrolio e gas in Africa. Pochi mesi prima i curatori di un documentario cospirazionista sui temi ambientali erano andati a trovarlo a Kisii per intervistarlo...