Violenze in Bolivia. Assassinato viceministro degli interni

Stampa

L'episodio non è grave, ma gravissimo: la morte del viceministro degli Interni Rodolfo Illanes, letteralmente trucidato dopo sette ore di tortura, come ha potuto stabilire l'autopsia, nel quadro delle proteste e degli scontri tra minatori cooperativisti e forze dell'ordine che hanno provocato altre quattro morti, di cui una mentre veniva maneggiata dinamite.

A monte dell'episodio, la legge che consente la presenza di sindacati nelle cooperative di minatori (circa 100 mila lavoratori), radunati attorno alla Federazione nazionale delle cooperative minerarie (Fencomin), e che si oppongono alle nuove norme, ma ancora più a monte il fatto che non si sono superati antichi conflitti sociali nei quali si sono invertite le parti, gli oppressi sono oggi spesso oppressori, senza aver risolto la questione di fondo.

I risultati economici, davvero notevoli, ottenuti dal governo in questi anni hanno senz'altro migliorato le condizioni di vita di molti settori della popolazione, ma spesso si è usato il metodo della forza di una maggioranza che ha preteso di imporre la propria egemonia politica e che, in molti casi, non ha abbandonato i metodi violenti: 60 morti negli ultimi dieci anni nei vari conflitti sociali. La cooptazione di organizzazioni sociali in sintonia col governo del presidente Evo Morales si è trasformata in un boomerang che oggi ha trasformato in avversario la Fencomin fino a ieri alleata o tollerata nei suoi metodi, accusata di sfruttare i propri soci seguendo i dettati del più becero capitalismo.

Per il governo si tratta di una sfida alla quale non può pensare di rispondere efficacemente con generiche accuse di cospirazioni golpiste. La sola idea di realizzare proteste utilizzando la dinamite è sintomo di una violenza latente che in certe condizioni esplode in modo drammatico. La morte del viceministro Illanes lo indica. La giustizia ha catturato i responsabili di questo crimine. I punti oscuri dell'episodio sono vari, tra questi, chi ha iniziato a sparare contro la folla provocando la morte di tre minatori. Qualcuno cerca di pescare nel torbido? Ma Evo Morales farà bene ad aver chiaro che la pace e l'armonia dello Stato plurinazionale devono diventare una realtà viva e non solo limitarsi ad essere declamate in un documento cartaceo.  

Da: Cittanuova.it

Ultime su questo tema

“L’accordo per Gaza deciso senza il minimo coinvolgimento dei palestinesi”.

14 Ottobre 2025
Intervista a Maria Elena Delia, referente per l’Italia della Global Sumud Flotilla e Global Movement to Gaza. Il ricordo di Vittorio Arrigoni. (Laura Tussi)

La guerra, un’emergenza sanitaria globale

08 Ottobre 2025
Le guerre del nostro secolo non si misurano più solo in battaglie e confini: sono crisi sanitarie globali che lasciano ferite fisiche, sociali e psicologiche destinate a durare per generazioni. ...

In Sudan gli sforzi diplomatici sono insufficienti

05 Ottobre 2025
Non è solo l’assenza di cibo a provocare morte. Il Darfur, ad inizio giugno, è stato colpito da un’epidemia di colera. (Sara Cechetti)

I gazawi stanno morendo per noi

02 Ottobre 2025
Si testa la tenuta dell’impunità concessa ai massacratori. Si trovano le strade per ridurre al silenzio la democrazia. (Raffaele Crocco)

Il Punto - ll Mondo di queste ultime settimane ci appare spaventoso

26 Settembre 2025
Il delirio di Trump al palazzo di vetro è il vero elemento essenziale della settimana di Risiko mondiale. (Raffaele Crocco)

Video

Guantánamo Bay: A decade of damage to human rights