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Spese militari
La scheda
Negli ultimi dieci anni la spesa militare globale è cresciuta ad un ritmo impressionate principalmente a causa della cosiddetta “guerra globale al terrorismo” promossa dall’amministrazione Bush all’indomani degli attentati dell’undici settembre. Altri Paesi, come Cina e India, hanno approfittato della propria crescita economica per dotarsi di uno strumento bellico più moderno ed efficiente. In questo contesto diversi paesi dell’Unione Europea, nonostante la riduzione della propria spesa militare per problemi di bilancio, appaiono sempre più attivi nel costruire un sistema di accordi di cooperazione militare e industriale che non ha precedenti in nessun altro settore. Le spese militari italiane mostrano da tempo diverse anomalie rispetto ai partner europei e un costante sbilanciamento a favore della spesa per personale: un fatto che ha portato l'attuale ministro della Difesa, l'ammiraglio Giampaolo Di Paola, ad annunciare un'ampia revisione della "strumento militare" soprattutto per favorire l'acquisizione di nuovi sistemi di armamento tra cui i cacciabombardieri F35-JSF. Mentre l'Italia resta comunque nella media europea per spese militari, non altrettanto si può dire degli stanziamenti governativi per la cooperazione allo sviluppo che continuano a mostrare una riduzione tanto da classificare oggi il nostro Paese tra gli ultimi al mondo per "aiuti ufficiali allo sviluppo" .
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Raggiunte le 50 ratifiche: Trattato sulle armi in vigore a Natale
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